La castanicoltura europea sale alla ribalta nazionale a Bologna con il IV Convegno, organizzato da Areflh, in collaborazione con Regione Emilia Romagna e Cso. Un successo straordinario di pubblico pagante con 230 delegati provenienti da sei Paesi tra cui i più rappresentati sono stati il Portogallo, la Spagna e la Francia.

Vi è un nuovo forte interesse su questa coltivazione in Europa sia per il mercato fresco che per la  trasformazione industriale" spiega
Luciano Trentini, vice presidente di Areflh e promotore ed organizzatore del Convegno.
La disponibilità di castagne è in calo in tutta Europa, a causa dei problemi fitosanitari. Il cinipide, in particolare, sta mettendo in seria difficoltà gli impianti.
"Abbiamo impianti ancora tradizionali - nota Trentini - situati in aree di montagna che presentano molte difficoltà all’introduzione di tecniche avanzate di meccanizzazione delle diverse fasi di lavorazione".
L’innovazione tecnologica potrebbe essere una risposta concreta per ridurre gli elevati costi di produzione del castagno in Italia, attraverso l’introduzione della raccolta meccanizzata ma anche e soprattutto con nuove tecnologie in fase di confezionamento e condizionamento in grado elevare molto gli standard qualitativi dell’offerta italiana.

L’obiettivo da perseguire – continua Trentini – è quello di garantire un sostegno, anche attraverso la Pac, alle castagne europee, incentivando la ricerca, l’innovazione e la promozione allo scopo di rendere sempre più percepibile al consumatore la differenza importante che esiste tra il prodotto importato da Cina e Corea e la Castanea sativa autoctona del territorio europeo. Le differenze sia organolettiche che gustative sono molteplici ed è molto importante che vengano riconosciute".