Giovedì 6 dicembre appuntamento a Boves (Cn): al teatro Borelli, alle 9.00, si terrà l'incontro tecnico organizzato da Creso e dal servizio tecnico dell’Agenzia 4 A della Coldiretti di Cuneo per fornire ai produttori e tecnici locali informazioni utili per l’impostazione di un sistema di coltivazione in "fuori suolo" di fragola rifiorente. Esperienze di questo tipo di produzione si sono diffuse nel territorio del cuneese all’interno di aziende specializzate; si stima che attualmente, a livello regionale, sia coltivata in questo modo una superficie di circa 25-30 ettari.


Il crescente interesse verso questo sistema di coltivazione è evidente anche alla luce delle recenti restrizioni di impiego che hanno subito in questi ultimi anni, alcuni agrofarmaci di sintesi impiegati al suolo in fase di pre trapianto per contenere lo sviluppo di patogeni tellurici agenti di alterazioni dell’apparato radicale. Nelle varie realtà aziendali sono state applicate soluzioni tecniche molto diversificate; in alcune sono stati adottati sistemi produttivi altamente tecnologici caratterizzati però da costi di gestione elevati. In altre aziende si è ricorso a sistemi produttivi a basso imput tecnologico per consentire all’azienda di contenere i costi di gestione e assicurare una corretta realizzazione dell’investimento produttivo. Parallelamente a quanto avviene in Piemonte, soprattutto in Provincia di Cuneo, in altre aree fragolicole del Nord Italia, in particolare nel fondovalle del Trentino e nella zona del veronese, questa tecnica di gestione della fragola si è profondamente evoluta e offre oggi soluzioni alternative caratterizzate da medio contenuti investimenti economici in fase di avvio.

 

Programma

Nel corso dell'incontro in mattinata verranno presentati dal responsabile tecnico di settore del Creso Michele Baudino, i risultati di un biennio di attività di coltivazione di fragola in fuori suolo adottando sistemi di produzione semplificati. Simone Marchisio, tecnico Agenzia 4 A Coldiretti Cuneo, approfondirà alcuni aspetti dell’evoluzione che il sistema potrà avere nei prossimi anni a livello territoriale. Stefano Corrà presenterà ai partecipanti alcune riflessioni sull’esperienza e l’evoluzione che questo sistema produttivo ha evidenziato negli anni nel veronese.
 

Considerando che la gestione del fuori suolo non può prescindere dalla valutazione di impatto ambientale legata al recupero dello sgrondo e al suo riutilizzo, alle relazioni tecnico agronomiche saranno affiancate esperienze di produzione in “fuori suolo” sulla gestione dello sgrondo (Gilardi Giovanna-Agroinnova Torino) maturate nell’ambito di un progetto ValPomadi e dell’impiego di substrati repressivi in fuori suolo (Massimo Pugliese-Agrinnova progetto ricerca Agrobiocat Regione Piemonte).


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