Da sempre la fragolicoltura ha svolto un ruolo di notevole importanza economica e sociale in molti paesi del bacino del Mediterraneo. In questa area si concentra il 19,6% della produzione mondiale. Il settore svolge un ruolo di importanza sia economica che sociale anche in molte zone italiane sia al nord ma soprattutto al centro-sud Italia. Negli ultimi anni la fragolicoltura ha subito dei mutamenti dovuti al miglioramento delle operazioni colturali ed al miglioramento genetico, con l'introduzione di nuove varietà che si adattano all'ambiente pedo-climatico con tolleranza (o resistenza) ai parassiti e con precocità ed aspetti produttivi e qualitativi, richiesti dalla grande distribuzione.

La tecnica colturale assume un'importanza rilevante nel raggiungimento di adeguati standard produttivi, soprattutto per quando riguarda gli aspetti relativi alla rotazione delle colture, alla gestione del terreno per il mantenimento della fertilità, all'accurata scelta varietale e ad una serie di cure colturali per ottenere un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo delle piante.

Per garantire una buona vegetazione e produzione del fragoleto si devono ridurre al minimo gli stress delle piante, mettendole nelle condizioni più favorevoli in termini di luminosità, densità, temperature e apporti fertirrigui. Nei fragoleti appena trapiantati, al fine di evitare stress idrici in conseguenza di elevate temperature, è consigliabile adottare l'irrigazione sovrachioma climatizzante, che ha lo scopo di aumentare l'umidità relativa dell'aria riducendo l'evapotraspirazione con una riduzione di perdita di vapor acqueo dei tessuti. Ne risulta un minor spreco di sostanze di riserva accumulate nel vivaio, importanti per la radicazione e vegetazione delle piantine. Per evitare tale stress, in giornate calde e ventilate si eseguono dai 5 ai 7 interventi d'irrigazione a sovrachioma di breve durata. Tale pratica va evitata in giornate coperte o nuvolose data la presenza dell'umidità relativa dell'aria alta. 

 

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Fragole coltura protetta

 

Una corretta esecuzione del trapianto contribuisce alla riduzione degli stress per la coltura. Deve essere eseguito allo scoperto, cioè senza film plastico di copertura. Si è infatti riscontrato che in questo modo le piante crescono più lentamente dal punto di vista vegetativo della parte epigea, mentre la parte ipogea presenta una radice con un volume di suolo esplorato dall'apparato radicale maggiore rispetto al trapianto eseguito al coperto. Eseguendo il trapianto allo scoperto e procedendo dopo circa 4 settimane con la copertura, le piante risultano più omogenee e brachizzate, con un apparato radicale ottimale in equilibrio con la parte epigea.

Anche le basse temperature possono creare dei forti stress  della fragola. Gli sbalzi di temperatura poi provocano lo scoppio degli acheni e i conseguenti ammollimenti dell'epidermide in fase di coltura in produzione. Per proteggere le piante da temperature al di sotto dello 0°C si esegue la doppia copertura o con tessuto-non tessuto o con film plastico, preferibilmente forato - perché non crea molta condensa nella struttura -, allo scopo di ridurre gli sbalzi termici tra notte e giorno.

Infine, massima attenzione alla difesa ed alla nutrizione. La pratica della fertirrigazione con soluzioni ad alto titolo o non correttamente eseguita può arrecare problemi alle radici delle piantine. I danni da salinità in seguito a concimazioni irrazionali sono generalmente evidenziate da un gradiente dei sintomi sulle file (crescita stentata delle piantine, necrosi dei margini fogliari, clorosi, ecc.). In questo caso un'irrigazione dilavante potrebbe migliorare lo stato delle piantine. Si raccomanda inoltre di prestare attenzione all'esecuzione dei trattamenti fitosanitari, nel rispetto delle dosi e delle indicazioni riportate in etichetta, al fine di evitare blocchi vegetativi o determinare deformità dei frutti.

 

A cura di Ezio Stellato - socio di Antesia

Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici Specialisti In Agricoltura
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