A inizio 2025, in Italia, il mercato delle macchine agricole non ha mostrato i segnali di ripresa auspicati alla fine del 2024 che si è chiuso in rosso.

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Nel primo trimestre di quest'anno, le immatricolazioni di quasi tutte le principali tipologie di mezzi hanno riportato un calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (Fonte dati: elaborazioni dell'Ufficio Studi di FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).

 

I volumi minori frenano l'innovazione

Da gennaio a marzo 2025 le trattrici scendono del 7,3% rispetto allo stesso trimestre del 2024, passando da 3.813 a 3.535 unità immatricolate. I dati divisi per regione indicano le flessioni più forti (da -20 a -30%) in Sardegna, Basilicata, Umbria, Lombardia e Piemonte.

 

Per le mietitrebbie il calo a livello nazionale è a doppia cifra: parliamo di un -23,1% a fronte di 20 macchine immatricolate contro le 26 del 2024. I rimorchi scendono a 1.685 mezzi, riportando un -6,5% rispetto ai 1.802 del primo trimestre 2024 mentre i sollevatori telescopici si fermano a 223 mezzi, in calo del 7,9% rispetto ai 242 di inizio 2024. L'unica categoria in positivo è quella delle trattrici con pianale di carico, con vendite in aumento del 36,9% (da 130 a 178 unità registrate).

 

Immatricolazioni di macchine agricole in Italia da gennaio a marzo 2025

Immatricolazioni di macchine agricole in Italia da gennaio a marzo 2025

(Fonte foto: FederUnacoma)

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Se le vendite di macchine agricole in Italia sono in contrazione ormai da 39 mesi, lo scorso anno anche le esportazioni sui mercati esteri hanno mostrato una flessione del 15,3% (per un totale di 6,1 miliardi di euro). Il calo del mercato nazionale e quello dell’export riducono gli utili dei produttori del settore agromeccanico condizionando significativamente la loro capacità di investire in ricerca e sviluppo, fattori fondamentali per mantenere la competitività sui mercati.

 

Crescita dell'usato, calo dell'efficienza in campo

La frenata delle vendite di mezzi nuovi, unita alla continua crescita del mercato dell’usato che nel 2024 ha registrato un +8% rispetto al 2023, comporta un progressivo ulteriore invecchiamento del parco macchine italiano che compromette la produttività e la qualità delle produzioni nelle aziende agricole.

 

Nonostante presso le concessionarie e le case d'asta ci siano più mezzi recenti di seconda mano rispetto al passato, l'età media elevata dei modelli usati venduti (22 anni) resta preoccupante e nel 2024 le compravendite hanno riguardato per il 70% del totale macchinari con età superiore ai 15 anni.

 

FederUnacoma sottolinea come negli ultimi 15-20 anni si è registrato un salto tecnologico importante che rende i mezzi del passato non comparabili con quelli attuali in termini di efficienza, consumi, impatto ambientale e sicurezza operativa.

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La Federazione ricorda, a titolo di esempio, che le macchine di 15 anni fa sono prive di dispositivi di sicurezza quali il sistema OPC che rileva la presenza dell'operatore a bordo garantendo l’avviamento del trattore e la discesa del conducente nella massima sicurezza.

 

Inoltre, un trattore con motore emissionato Stage II del 2005 presenta un livello di emissioni decisamente superiore a un nuovo modello Stage V capace di garantire un abbattimento del particolato pari al 95 per cento.