Secondo Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), "i tempi per la costruzione del Piano strategico nazionale della Pac sono stretti e in poche settimane occorre prendere decisioni che avranno un impatto di lungo periodo sull'agricoltura. Le scelte riguardano la politica europea, ma anche quella nazionale e regionale, perché l'intera gamma di interventi a favore del comparto deve essere impostata in modo integrato e sinergico".
La confederazione condivide l'impostazione data finora e presenterà al ministero analisi e proposte volte a rendere il sistema agroalimentare nazionale più efficiente, competitivo e capace di affrontare i cambiamenti in atto. "È necessario - prosegue Dalla Bernardina - prestare particolare attenzione al precision farming, con interventi da attuare nel Primo e nel Secondo pilastro della Pac, poiché l'agricoltura di precisione permette, tra le altre cose, di rispondere alle richieste della Commissione Europea".
Per seguire le raccomandazioni dell'Europa, il settore ha bisogno degli agromeccanici. Per questo Cai chiede al Mipaaf che dal 2023 le imprese agromeccaniche siano coinvolte nell'applicazione del Programma di sviluppo rurale. Infatti il regolamento Ue in via di pubblicazione consente a ministero, regioni e province autonome di decidere se includere i contoterzisti tra i beneficiari degli interventi della Pac (investimenti, partenariati per l’innovazione, progetti di filiera).
"Vogliamo essere protagonisti - conclude Dalla Bernardina - nella riforma della Pac e contribuire all’ammodernamento del settore, offrendo alle aziende agricole, alla pubblica amministrazione e alla società servizi qualificati che presentano un alto contenuto tecnologico e rispettano l’ambiente".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: CAI - Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani