Per gli appassionati di precision farming e agricoltura 4.0 il padiglione EimaDigital ad Eima 2018 ha riservato degli spunti interessanti. Molte le soluzioni digitali per la gestione della vita in azienda e delle macchine agricole, numerosi i sensori per rilevare lo stato di salute delle colture, le condizioni ambientali e tanto altro ancora. Ma a catalizzare l'attenzione sono stati senza dubbio i droni.

L'idea che un velivolo sorvoli i campi per monitorare le colture piace ai tanti agricoltori che si sono fermati negli stand per chiedere informazioni. Il drone affascina, anche se non si comprende bene quali siano le operazioni che i velivoli senza pilota possono svolgere in campo.

Per ora gli Uav (Unmanned aerial vehicle) possono:
  • Monitorare visivamente le colture
  • Portare in campo sensori (come le camere multispettrali)
  • Rilasciare alcune tipologie di prodotti
 

Parrot presenta Bluegrass Fields

Il gruppo francese Parrot, che sviluppa droni per differenti settori, vanta una gamma di vari modelli dedicati all'agricoltura, molti dei quali presenti alla chermesse bolognese. Bluegrass Fields, presentato in anteprima ad Eima 2018, va ad aggiungersi all'offerta arricchendola con diverse caratteristiche interessanti. Questo quadricottero è dotato di una fotocamera frontale Rgb per foto e video in full hd e di un sensore multispettrale Sequoia.

Upgrade rispetto al modello Disco-Pro AG - drone ad ala fissa ad uso agricolo - il nuovissimo Parrot Bluegrass Fields compie un grosso passo avanti. Se con Disco-Pro AG i dati rilevati dal velivolo dovevano essere caricati in cloud perché venissero elaborati, con il nuovo drone tutto avviene in tempo reale.

L'operatore sorvola la coltura e sullo schermo del tablet, dotato della nuova app ParrotFields, si compone la mappa di vigore generata con le informazioni inviate tramite collegamento wireless dal quadricottero. In questo modo, per l'agricoltore identificare la presenza di un problema é molto più agevole e immediato.
 

Bluegrass Fields spiegato da Matteo Triacca, Parrot business solutions
(Fonte video: © Macgest)
 
Al rilevamento di aree del campo sotto stress, l'utilizzatore può reinviare il drone sulla singola zona e monitorare da remoto l'eventuale presenza di infestanti o fitopatologie attraverso la telecamera Rgb. Si possono scattare foto e fare filmati sorvolando le piante a pochi centimetri. Certo, un sopralluogo in campo é sempre la soluzione più efficace, ma il drone permette di risparmiare tempo ed evitare che problemi alla coltura, magari in zone non facilmente accessibili del campo, si traducano in una calo della produttività.
 

Lotta alla piralide del mais con i droni

Aermatica 3D, che tra le altre cose ha sviluppato D-KIT vincitore del premio Novità Tecniche, ha proposto alla fiera bolognese un distributore automatico a rateo variabile di prodotti liquidi, polveri, granulati e capsule. Semplicemente installando il sistema su un drone (compatibile anche in termini di payload) diventa possibile trasportare in campo diverse tipologie di prodotti. Il tutto in maniera automatica grazie all'app sviluppata dall'azienda comasca.

"Il D-KIT consente una distribuzione alternativa al trattamento manuale o a quello meccanizzato che risulta essere economica, veloce, sicura e non invasiva" fanno sapere dall'azienda. "L'operatore non è sottoposto al faticoso lavoro di distribuzione in scenari difficili, come terreni in forte pendenza o poco accessibili. I prodotti sono distribuiti nelle giuste quantità e solo dove vi sia la necessità".
 
AERMATICA3D, Trattamenti aerei con il BLY-C sui vigneti terrazzati in Valtellina
(Fonte video: ©Aermatica3D)

 
Tra i vari campi di applicazione previsti dall'azienda, c'é l'impollinazione, la distribuzione di granulato biologico per la lotta alle zanzare e il rilascio di capsule per la lotta alla piralide

Va peraltro ricordato che in Italia l'utilizzo di velivoli per l'applicazione di agrofarmaci é vietata, a meno di deroghe concesse sempre con maggiore parsimonia. Il divieto risale ad un periodo in cui i droni non erano ancora apparsi sul mercato e si riferiva all'uso di elicotteri e ultraleggeri. Sfortunatamente oggi gli Uav ricadono nel grande calderone dei velivoli e per questo devono essere lasciati a terra.

Qualcosa però si sta muovendo. Il regolatore, consapevole delle potenzialità dei droni nelle applicazioni con fitofarmaci e dei vantaggi soprattutto in termini di riduzione della deriva, sta valutando l'ipotesi di escludere i velivoli senza pilota dal divieto.
Qualcosa di simile a quanto avvenuto negli Stati Uniti, dove c'é molto interesse intorno alla capacità dei droni di operare in aree poco accessibili ai mezzi tradizionali. È di un mese fa la notizia dell'acquisto da parte dell'Università del Nord Dakota di un AG V6+, drone dal peso di oltre 25 chilogrammi in grado di trattare con una barra per il diserbo circa 8 ettari in mezz'ora senza bisogno di un cambio batteria.
 

HSE AG v6a+ UAV Crop Duster Sprayer Flowers and Grass
(Fonte video: © Homeland Surveillance & Electronics)

 

La Collettiva di Dronitaly (Aermatica3D Parrot Business Solutions Pix4D Agriculture senseFly #Yuneec - qui tutte le immagini) ha ricreato a Bologna uno spazio di confronto con gli operatori per identificare i trend e le novità del comparto.
Puoi vedere qui anche i filmati pubblicati in diretta durante EIMADigital 2018.

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