Chi pensa che le campagne siano un posto tranquillo, in cui i furti non esistono, si sbaglia di grosso. Basta leggere i giornali per rendersi conto che ci sono ladri specializzati nei furti nelle aziende agricole. Si va dai prodotti fitosanitari alle piante appena messe a dimora, dalle attrezzature al gasolio, fino ad arrivare al furto dei trattori, con danni di decine di migliaia di euro.

Spesso i ladri agiscono di notte, introducendosi nelle aziende e rubando i mezzi semplicemente manomettendo il blocco d'accensione e mettendoli in moto. Altre volte agiscono di giorno, quando i trattori vengono lasciati incustoditi in campo, magari mentre prelevano acqua da un canale. Se mettere in moto il mezzo e caricarlo su un rimorchio è la prassi per i ladri, può capitare che il trattore venga letteralmente sollevato per essere portato via su un mezzo più grande.

Molti agricoltori semplicemente non si pongono il problema dei furti avendo trattori con molti anni sulle spalle. Ma per chi ha appena fatto un acquisto la paura di essere derubati è tanta. E come per le automobili anche nel caso dei trattori e delle attrezzature agricole ci sono degli antifurti pensati per tenere alla larga i ladri.
Evitare completamente un furto è però impossibile, non esiste congegno che tenga se un ladro è determinato. Il segreto è rendere la vita talmente difficile al malintenzionato da farlo desistere.

Gli antifurti più efficaci, spesso, sono quelli fatti in casa. Mettere mano al motore staccando qualche componente per rendere inutilizzabile il mezzo è uno dei sistemi più utilizzati. Ma attenzione, bisogna agire su componenti non facilmente individuabili. Staccare la batteria, ad esempio, serve a poco. Mentre togliere un fusibile non immediatamente individuabile è più efficace.

Per i macchinari lasciati in rimessa valgono le stesse regole delle abitazioni: allarmi perimetrali, sensori di movimento e robuste serrature.
Una azienda di Brescia produce una catena allarmata che può essere applicata su più mezzi e che si attiva quando viene piegata o tagliata. All'interno di un cavo di acciaio e plastica passa un fascio di luce che mette in allerta il sensore quando viene interrotto. La centralina può essere poi collegata ad un allarme sonoro o ad un servizio di vigilanza.

Ci sono poi gli antifurti meccanici, dal prezzo abbordabile. Sistemi che vanno a bloccare l'impianto frenante o la frizione. Sono congegni che evitano che il trattore venga messo in moto e portato via, ma che sono inefficaci nel caso di traino o di sollevamento. C'è poi il cosiddetto block-shaft che blocca le ruote anteriori in posizione di massima sterzatura. In questo caso anche il traino risulta difficoltoso, ma per un ladro determinato è un sistema facile da eliminare.

Ad offrire maggiori garanzie sono gli antifurti elettronici che si stanno diffondendo sempre di più nonostante il prezzo più elevato. Ce ne sono di vari tipi, come quelli che agiscono sulla centralina impedendo l'avvio a meno che non si inserisca un codice di sicurezza. O quelli che si attivano quando viene aperta la cabina.

Ma l'antifurto che offre le migliori prestazioni è quello satellitare. Di dimensioni contenute, come un pacchetto di sigarette, viene nascosto all'interno della cabina e si alimenta con una batteria o direttamente dal trattore. Quando il mezzo si sposta o esce da una area predeterminata l'antifurto avvisa il proprietario che può chiamare le forze dell'ordine e seguire il trattore anche dopo il furto. L'unico neo è il prezzo e la necessità, nella maggior parte dei casi, di stipulare un contratto di assistenza. L'importante è non segnalare esternamente la presenza dell'antifurto che altrimenti potrebbe essere eliminato dal malintenzionato.

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