Giro di vite sul gasolio agricolo. Accanto ad un aggravio di spesa del carburante di oltre il 40% in due anni, ora interviene la Regione Lombardia con le 'Linee guida per l'assegnazione di oli minerali per l'impiego agevolato in agricoltura', contenute nel decreto 3419 pubblicato sul Burl - si legge in una nota di Apima Mantova.

Le restrizioni si applicano anche agli impianti di biogas e coinvolgono direttamente sia le imprese agromeccaniche che agricole, con un aggravio di spesa ulteriore dell'ordine del 30 per cento.

"L'impennata ingiustificata dei costi del gasolio agricolo ha contribuito a frenare gli investimenti – dichiara il presidente di Apima Mantova, Marco Speziali -. Ora dal Pirellone arrivano limitazioni nell'uso stesso del carburante agevolato che creeranno non poche difficoltà dal punto di vista operativo".

Non sarà infatti più ammesso l'utilizzo di carburante agevolato per l'attività di trasporto, movimentazione e caricamento di biomassa per il funzionamento di impianti di biogas con finalità di produzione energetica. "Per tali usi – specifica Sandro Cappellini, direttore di Apima - bisognerà ricorrere al normale gasolio a prezzi di mercato, con un aggravio stimato di oltre il 30% dei costi a carico delle aziende interessate".

Oltre al riflesso economico negativo strettamente legato al caro-carburante, si aggiunge un 'costo operativo' assai complicato da attuare. Le aziende si dovranno dotare, infatti, di un nuovo serbatoio per stivare il gasolio nazionale. Inoltre, quando le trattrici verranno utilizzate per le operazioni che impongono l'utilizzo di gasolio nazionale 'convenzionale', i serbatoi dovranno essere svuotati dal gasolio agricolo. "Una situazione che si commenta da sola – taglia corto Speziali - e che irride l'approccio dichiarato delle istituzioni verso la sburocratizzazione e la semplificazione".