Il disegno di legge proposto da Unima, l'Unione nazionale delle imprese di meccanizzazione agricola, per la qualificazione professionale delle aziende agromeccaniche è stato presentato al Senato dal Pd nell'ambito di un pacchetto di proposte elaborate per regolamentare e modernizzare l'agricoltura italiana.

"Il ddl 'Misure volte all'innovazione e alla competitività delle imprese del settore agromeccanico' è il frutto di un intenso lavoro di consultazione - fa sapere l'Unione in una nota - condotto dall'organizzazione presso le imprese agromeccaniche e dell'elaborazione dei risultati che ha portato, grazie al coordinamento dell'associazione con le istituzioni, alla stesura del testo".

 

La figura dell'agromeccanico e la Pac

"Il futuro dell'agricoltura non può prescindere dalla figura dell'agromeccanico, giustamente identificato dalla senatrice Pignedoli come sua 'chiave di modernizzazione'. – dichiara il presidente di Unima, Aproniano Tassinari nel suo intervento –. Ogni proposta o decisione che riguardi il settore primario deve essere necessariamente inquadrata anche in un'ottica comunitaria. Il tema principe di questo periodo è la nuova Pac, dalla quale gli agromeccanici sono però esclusi. Un'omissione alla quale ci stiamo opponendo proprio in sede europea.

Apprezzo che la senatrice Mongiello abbia voluto definire Unima 'quasi cofirmataria' del testo presentato oggi. Un testo che se trovasse definitiva approvazione colmerebbe il gap tra l'Italia e gli altri Paesi membri dell'Unione europea per quanto riguarda il tema delle qualificazioni delle aziende del nostro comparto.

Le ricadute positive su tutto il panorama agricolo sarebbero immediate, a partire dalla comparsa di un nuovo soggetto in grado di garantire nell'ambito delle lavorazioni la tracciabilità e certificabilità dei prodotti e la compatibilità ambientale indicata da Bruxelles per il prossimo futuro".

 

Punti chiave del disegno di legge

Tra i punti chiave del Ddl il 'costo zero' per lo Stato e l'obiettivo di combinare la qualificazione professionale di addetti e aziende con una certificazione su base volontaria per le imprese agromeccaniche che permetta di assicurare tracciabilità e garanzia dei servizi. "La necessità di garantire la professionalità delle prestazioni – prosegue Tassinari – è fondamentale in ambito di salute pubblica e ambiente, dato che competenze specifiche sono fondamentali in settori come la distribuzione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari, le sistemazioni del terreno con il relativo impatto sul sistema idrogeologico e lo stoccaggio dei prodotti. Per questo sosteniamo l'introduzione di una qualificazione dell'esercizio dell'attività agromeccanica che includa alcuni requisiti indispensabili, tra i quali una soglia minima di eccellenza tecnica e professionale derivata da un appropriato percorso formativo e un'elevata compatibilità ambientale dei servizi offerti".

 

Consenso bipartisan

A livello nazionale il testo era già stato presentato alla Camera, dove ha riscosso, come al Senato, un consenso 'bipartisan'.
"Essendo il testo pensato per l'Italia e per l'Europa, – conclude Tassinari – la sua elaborazione è stata difficile e non sarebbe stato possibile giungere a una conclusione se le istituzioni non avessero mostrato a tutti i livelli uno spirito collaborativo. A tale proposito ringrazio il presidente Paolo Scarpa Bonazza Buora e tutti i componenti delle commissioni di Camera e Senato, che hanno saputo e voluto superare le divisioni partitiche. Un ringraziamento particolare va anche alle senatrici Pignedoli e Mongiello, prime firmatarie della proposta odierna, per la determinazione nel farsi carico di un problema dalla soluzione tutt'altro che semplice e Enzo Lavarra, instancabile promotore della cooperazione tra istituzioni, partiti e associazioni di categoria".