"Agricoltura e risorse idriche sono patrimonio dell'umanità, il loro utilizzo deve contribuire al progresso della società, delle imprese e del comparto delle energie rinnovabili". Così Leonardo Bolis, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, interviene nel dibattito legato alla nuova fase 'post-nucleare' dell'Italia.

"Se è vero che l'agricoltura può rivelarsi determinante per la produzione di energia verde proveniente da fonti rinnovabili, - osserva Bolis - non può essere sacrificata la vera vocazione del settore primario che è la produzione agroalimentare". Parallelamente, Confai auspica una politica per le energie rinnovabili seria e programmata, con controlli che devono essere finalizzati esclusivamente a garantire trasparenza in un comparto che può essere una risorsa per il Paese.

Confai condivide la posizione espressa dal presidente di Coldiretti, Sergio Marini, sulla necessità di evitare il rischio di manovre speculative e di infiltrazioni della criminalità sulle fonti rinnovabili.

Inoltre, secondo Confai, alla base di una politica energetica sostenibile dovrà esserci necessariamente un equilibrio tra garantire la redditività per gli investitori nell'energia verde e la convivenza con politiche tese a valorizzare le risorse agroalimentari del Paese.