"Non si può né si deve abbassare la guardia. Fino a quando dovremo fare i conti con infortuni sul lavoro e morti 'verdi', per il settore primario sarà una sconfitta. La strada imboccata, comunque, porta nella direzione giusta". 

E' questo il commento del presidente di Confai, Leonardo Bolis, sui dati diffusi da Coldiretti Lombardia, dai quali si evidenzia un ridimensionamento degli infortuni in agricoltura di quasi il 40% nel giro di dieci anni, con punte che superano il 48% nelle province di Lodi e Mantova.

"La diminuzione degli infortuni in agricoltura – prosegue Bolis – è stata possibile, oltre che per l'effettiva applicazione delle norme di sicurezza da parte degli imprenditori agricoli, anche grazie ad un sempre maggiore ricorso, da parte degli agricoltori, ai servizi resi disponibili delle nostre imprese".

Bolis ha infatti ricordato il oltre il 98% delle operazioni di raccolta e più del 70% delle altre lavorazioni in campo sono svolte proprio da contoterzisti, spesso dotati di "professionalità, specializzazione, mezzi ed attrezzature moderne dotate di sistemi in grado di garantire agli operatori la migliore sicurezza".

La sfida per ridurre ulteriormente gli infortuni prosegue. La parola d'ordine di Confai è una sola: investire sempre più in sicurezza sui luoghi di lavoro, magari utilizzando specifiche agevolazioni fiscali o contributive, che si auspica vengano messe a disposizione delle imprese da parte degli enti preposti in materia.

"Non dimentichiamo – afferma il coordinatore di Confai Sandro Cappelliniche prevenire gli infortuni sul lavoro, per le nostre imprese, non è soltanto una forma di civiltà e di rispetto nei confronti di chi lavora ma anche un investimento, consapevoli del fatto che gli incidenti mortali o invalidanti, oltre ad essere un fatto tragico e doloroso, costituiscono un maggior costo sia in termini economici che sociali".