I contributi per la rottamazione delle macchine agricole e movimento terra, stabiliti con il decreto legge n.40 del 25 marzo 2010, ammontano complessivamente a 78,7 milioni di euro, in ragione di oltre 14 mila domande di finanziamento formalizzate. L'importo totale scaturisce dalla somma di due successive tranche: la prima, di 20 milioni di euro, assegnata nella primavera scorsa, e la seconda, di circa 59 milioni, assegnata nel mese di novembre. I dati in possesso dell'Unione nazionale dei costruttori Unacoma permettono di conoscere, oltre ai totali, anche la ripartizione delle domande e dei finanziamenti per tipologie di macchine.

Per quanto riguarda le domande di contributo, la quota più rilevante è quella relativa alle macchine agricole operatrici e alle attrezzature, che con un numero di quasi 8.488 rappresenta il 60% del totale. Seguono le trattrici, con 3.605 domande di contributo pari al 26% del totale, le macchine movimento terra (483 domande pari al 3%) e le mietitrebbiatrici (263 domande pari al 2%), mentre è rilevante la percentuale delle macchine non identificabili nelle principali categorie, che conta un totale di 1.232 domande pari al 9%.

Diversa la ripartizione in termini di finanziamenti, dove la percentuale maggiore spetta alle trattrici (oltre 31 milioni di euro pari al 40% dell'importo totale), seguite dalle macchine operatrici (30,7 milioni pari al 39% del totale), e dalle categorie delle macchine per movimento terra, delle mietitrebbiatrici e delle macchine 'non identificate', tutte e tre appaiate con un 7% del totale.

"Il comparto della meccanizzazione ha operato con tempestività ed efficacia – commenta il presidente di Unacoma Massimo Goldoniriuscendo ad assicurarsi una parte cospicua dei fondi complessivamente assegnati ai settori produttivi, e soprattutto dimostrando la reale necessità del mondo agricolo di sostituire il parco macchine, in gran parte obsoleto, con mezzi di nuova generazione".

"Proprio a fronte di questi risultati – conclude Goldoni – l'associazione dei costruttori continuerà a lavorare nelle sedi istituzionali per favorire iniziative e formule di sostegno al rinnovo del parco, portando l'attenzione anche sul tema della sicurezza e sulla valenza ambientale dei mezzi meccanici più moderni".

 

Macchine per il movimento terra

Per questo settore il 2010 si è chiuso in passivo. Le vendite di mezzi meccanici per l'edilizia, le grandi opere e la cantieristica registrano a fine dicembre - secondo i dati diffusi dal Comamoter, il gruppo che all'interno di Unacoma rappresenta il comparto - un decremento complessivo dell'8,9% rispetto all'anno 2009.

Il calo delle vendite fa seguito al risultato molto negativo registrato a fine 2009 con –37%, e al netto passivo anche del 2008 (-22,3%), e va messo in relazione con l'andamento generale dell'economia che ha visto una riduzione sensibile delle attività edilizie e quindi del mercato dei macchinari.

Esaminando le tipologie merceologiche si nota un calo dell'8,5% (pari a 3.728 unità) per le 'macchine tradizionali' (apripista, escavatori cingolati e gommati, motolivellatrici, pale cingolate e gommate) e un calo del 6,6% (8.304 unità) per le macchine 'compatte' (miniescavatori, minipale compatte e minipale cingolate), mentre più consistente è il decremento delle terne (-27,6% in ragione di 389 unità). A parte vengono censite le macchine stradali (rulli e vibrofinitrici) che segnano una calo 17,7% (413 unità).

"Il passivo del 2010 è più contenuto rispetto al crollo registrato nei due anni precedenti e questo ci auguriamo possa essere il segnale di una progressiva inversione di tendenza – sostiene Massimo Goldoni, presidente dell'Unacoma – in piccola parte incoraggiata anche dagli incentivi per la rottamazione, che hanno visto destinati al movimento terra il 7% dei quasi 80 milioni di euro complessivamente assegnati alla meccanizzazione".

"Il comparto resta comunque legato all'andamento del settore delle costruzioni – aggiunge Goldoni – che si prevede possa avere una ripresa effettiva non prima del 2012".