Il passato. “Mamma mia dammi cento lire, che in America voglio andar”. Questo era il ritornello di una canzone che tutti ben ricordano. Francesco Nardi, nel 1895, le cento lire le ha utilizzate invece per tornare dall’America all’Italia, aprendo quell’azienda che divenne poi l’antesignana degli aratri reversibili ed entrò nel Guinness dei Primati per aver costruito l’aratro più grande del mondo.
Il presente. Alla sua quarta generazione, la Nardi è oggi guidata da Emilia Nardi, ultima di 8 fratelli. Il Gruppo Nardi oggi include anche la Ivema (Venezuela) e la messicana Renagro.
Il futuro. “Implements for professional farming” è il nuovo slogan di un gruppo industriale che fornisce all’agricoltura professionale una gamma completa, dall’aratro alle seminatrici. Per quanto riguarda la produzione, sono in vista sia l’acquisto di nuove macchine per il taglio al plasma che l’ammodernamento degli impianti. Investimenti, questi, necessari per incrementare l'efficienza dei processi. Ma anche al reparto ricerca & sviluppo si continua a lavorare per il miglioramento qualitativo dei prodotti. I nuovi acciai microlegati forniscono infatti una resistenza più che doppia rispetto a quella tradizionale.
La Nardi oggi distribuisce in 85 Paesi del mondo, focalizzando soprattutto sull’efficienza dei servizi e dell'assistenza post-vendita. A oggi, l’estero rappresenta il 45% del fatturato complessivo del Gruppo Nardi, il quale è composto per il 15% dalle seminatrici, dagli aratri (40%), dalle zappatrici (20%), e dagli erpici frangizolle (25%). Sfida per la quarta generazione Nardi è fornire prodotti di sempre maggiore qualità, abbattendo i costi per i produttori e rilanciando l’occupazione nel settore. Strategico appare intensificare le partnership con le grandi case costruttrici di trattori, le quali si rivolgono ai medesimi utilizzatori finali. La collaborazione con la rete distributiva, inoltre, è sempre più orientata alla fidelizzazione del cliente.


Tra le novità presentate spicca l’aratro semiportato Ergon-V-Fe-5T-Sim-SC 10/9: conta sul brevetto di un dispositivo mobile, il quale sposta la cerniera dal centro di trazione al centro di resistenza, sia a sinistra che a destra. Ciò diminuisce le dispersioni di potenza e assicura un risparmio nei consumi. Per via delle sue 5 tonnellate di peso, e dei suoi 5 corpi, necessita di trattrici di almeno 300-350 Cv. Il versoio semielicoidale ne adatta l’uso su terreni a diverso livello di umidità e compattezza. Molto lavoro ha comportato infine lo studio sull’angolo di taglio, sull’asse del versoio, quello di curvatura e di molte altre geometrie costruttive. Il tutto per limare ulteriormente i consumi a carico del trattore.

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Altra novità, l’aratro portato trivomere MEC 452/Z3/CN10: pesa fino a 2.600 kg e richiede 220-240 Cv per l’utilizzo. Con un controtelaio di rinforzo posto sul lato si è raddoppiata la resistenza del telaio e si sono ridotti gli ingombri. Il MEC arriva a una profondità d’aratura di 50cm. Lo spostamento entro e fuorisolco è di tipo idraulico con un particolare cinematismo a parallelogramma, il quale mantiene l’aratro molto corto anche in fase di lavoro entro solco.
Ancora tra i reversibili, abbiamo il nuovo SX 24/3T-CN7. I nuovi aratri saranno proposti sia nelle versioni slitta che parallelogramma. Hanno anch’essi il contro telaio sul lato sinistro, che ne aumenta la resistenza. Il bullone di sicurezza è a trazione, che permette di sostituirlo in pochissimi minuti. La regolazione della profondità di lavorazione (33-40 cm) conta inoltre sull’effetto memoria. Un nuovo dispositivo idraulico, infine, fa variare la larghezza di lavoro anche del primo corpo, che normalmente si sposta di pochissimo. A fronte di un peso complessivo di 1400 kg, necessita potenze tra i 100 e i 140 Cv.

Ma la Nardi non produce solo aratri, bensì anche macchine combinate. Anch’essa brevettata, la Fast F300+DS/RF ha una disposizione nuova degli accessori: consta delle ancore di un coltivatore, corrette opportunamente per garantire un minor sforzo e un maggior rovesciamento. In caso di rottura del bullone di sicurezza, l’ancora sale verso l’alto invece di allungarsi all’indietro: questo permette lunghezze più contenute e quindi pesi minori. Tra i dischi gli spazi sono studiati per permettere il passaggio del terreno e dell’erba. Le profondità di lavorazione sono di 25-45 cm per le ancore e di 8-10 cm per i dischi. Necessita di una potenza compresa tra i 180 e i 220 Cv.
Nuovo anche l’erpice a disco pesante Tandem, carrellato a doppia ruota, 52 HF 230 66DL. Ha una larghezza di lavoro di 600 cm che su strada diviene di 250 cm. L’organo più importante di tali attrezzature è il supporto dei cuscinetti, il quale sul 52 HF ha un maggiore grado di libertà, che ne migliora la prestazione a fronte delle forti sollecitazione meccaniche della lavorazione. E’ efficace sia per le finiture che per le pratiche su sodo. Con le sue quasi 5 tonnellate di peso, richiede più di 220 Cv per l’utilizzo.

 

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Dopo l’aratura e la rifinitura del terreno, Nardi arriva anche alle operazioni di semina. La seminatrice monoseme Starsem VK 300/8DT, con microgranulatore, è la novità presentata in questo segmento. Coperta da numerosi brevetti internazionali, consta di un sistema telescopico che non richiede il ribaltamento del telaio e contiene gli ingombri a soli 3m durante il trasporto su strada. Il disco ha un ancoraggio magnetico che ne consente una sostituzione molto agevole. Ha il grande pregio di non mostrare variazioni di efficienza anche a bassi regimi, quando in altri casi i semi cadono dai dischi. Ha un peso a vuoto di 3.800 kg e richiede potenze superiori a 90 Cv.
Infine, è il turno della seminatrice pneumatica Dora 400/M 29, con assolcatori. Ideale per cerali, oleaginose e foraggere. E’ disponibile sia nella versione portata che trainata. Precisa anche in forti pendenze, è dotabile di erpice copriseme, contaettari elettronico, giunto omocinetico e segnafile idraulici. Il peso a vuoto è di 900 kg, necessitando quindi potenze medio-basse (90 Cv).

Il tutto, per la soddisfazione degli eredi di Francesco Nardi. In barba al ritornello sulla mamma e sulle cento lire.
 

Di seguito il video con le immagini dell'evento.