"Entro l'inizio di luglio conto che sia operativo un primo stralcio di 946 milioni per 73 progetti ricompresi nel Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico (Pniissi), che prevede quasi 13 miliardi di investimenti per 418 progetti sulle 560 domande presentate" lo ha annunciato Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo il 2 luglio 2024 da remoto all'annuale Assemblea Anbi, apertasi in quel giorno a Roma.
"È un importante ritorno alla capacità di pianificazione dello Stato in una materia fondamentale come la gestione dell'acqua" è il commento del presidente Anbi, Francesco Vincenzi.
Ma poche ore prima - sempre il 2 luglio 2024 - dalla Sicilia, una nota ufficiale della Regione Siciliana reca un dettaglio in più che rivela come quasi un decimo del primo stralcio citato dal ministro Salvini sia in realtà destinato all'isola assediata da oltre un anno da una persistente siccità: "Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano Idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal Ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale di Interventi Infrastrutturali per la Sicurezza del Settore Idrico (Pniissi)" è scritto nella nota di Palazzo d'Orléans.
In Sicilia giungeranno presto - tra primo stralcio e successivi - oltre 72,2 milioni di euro destinati ai consorzi di bonifica, per rilanciare il sistema irriguo nella valle del fiume Simeto, in provincia di Catania.
Secondo il comunicato giunto da Palermo, la pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal Dipartimento dell'Agricoltura, di concerto con l'Autorità di Bacino, il Dipartimento Acqua e Rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di Bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale.
Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all'approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all'adeguamento delle infrastrutture, anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione.
"Con questa prima tranche di finanziamenti - ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra isola. È solo l'avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d'insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico".
Gli interventi prioritari nel Piano sono contraddistinti dalla classe "A". Tra questi, le opere di automazione, controllo, modellazione e monitoraggio dell'infrastruttura idropotabile di sovrambito (costo, 50 milioni) e la bretella tra il serbatoio San Leo e il potabilizzatore di Gela (11,7 milioni) per le quali il soggetto attuatore è Siciliacque Spa.
Sarà invece il Consorzio di bonifica 9 di Catania ad attuare gli interventi per la sostituzione della condotta metallica sul fiume Simeto in località Ponte Barca, con la quale vengono consegnati i volumi irrigui alle prese di quota a 100 e 56 metri sul livello del mare (costo 23,4 milioni). Un ulteriore intervento sul Simeto, in capo allo stesso Consorzio, prevede la manutenzione straordinaria del sistema di paratoie dello sbarramento Contrasto per l'alimentazione del sistema irriguo (costo 48,8 milioni).