La campagna olivicolo olearia 2023-2024 continua a segnalare aumenti per l'olio extravergine di oliva per la quarta settimana consecutiva, ma solo sulle piazze del mercato all'origine rilevate da Ismea e con una intonazione generalmente più moderata. Mentre ieri, 12 dicembre 2023, nelle borse merci di Bari e Milano, si è registrata complessivamente una sostanziale stabilità dei valori dei principali benchmark dell'Evo, riservando qualche ultimo sprint agli oli bio.
In tutta evidenza, la scarsità di prodotto che si va concretizzando - anche tenendo in conto la produzione di tutto il bacino del Mediterraneo - inizia a far sfumare il suo effetto positivo sui prezzi, lasciando comunque i valori su livelli elevati.
Non si registrano variazioni nelle previsioni produttive in Italia, e la situazione delle giacenze al 30 novembre 2023, pur rimanendo preoccupante nel confronto anno su anno, segnala l'ovvio miglioramento dato dal notevole afflusso di prodotto per effetto della campagna di molitura in corso. Nessuna sostanziale novità invece perviene dalla Spagna sulle previsioni di campagna e le notizie che provengono da Portogallo, Grecia e Nord Africa, nel complesso considerate, non aiutano a migliorare il quadro internazionale di riferimento, che sul medio periodo resta difficile.
Borse merci, frenano Bari e Milano
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 12 dicembre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 9,00 euro al chilogrammo sui minimi e 9,20 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 5 dicembre scorso, quando si era verificato un aumento di 0,30 euro al chilo. Si tratta della prima seduta di stabilità dopo tre sedute consecutive di rialzi, succedutesi dal 21 novembre al 5 dicembre 2023.
In Borsa Merci Bari si segnala ieri anche il rialzo di 0,10 euro al chilo dell'Evo biologico sulla precedente seduta, che ha così raggiunto i 9,50 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo l'aumento di 0,40 euro registrato una settimana fa - il 5 dicembre - rispetto alla ancor precedente seduta del 28 novembre 2023.
Rispetto all'andamento dei prezzi dell'ultima seduta, il bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "mercato senza variazioni di rilievo per il comparto degli oli di oliva".
Alla Borsa Merci di Milano, sempre ieri, 12 dicembre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato stabilità sulla precedente seduta del 5 dicembre, confermando i valori a 8,80 euro al chilogrammo sui minimi e 9,05 sui massimi. Nella scorsa seduta si era invece registrato un aumento di ben 0,50 euro al chilo sulla ancor precedente seduta del 28 novembre 2023. Lo stop alla corsa dei prezzi intervenuto ieri è da considerarsi il primo dopo tre sedute consecutive di rialzi, succedutesi tra il 21 novembre ed il 5 dicembre 2023.
Alla Borsa Merci di Milano il 12 dicembre si rileva stabilità anche per l'olio extravergine di importazione comunitario che si conferma così a 8,55 euro al chilo sui minimi ed a 8,80 sui massimi. Si tratta degli stessi valori della seduta del 5 dicembre scorso, quando si era verificato un aumento di 0,40 centesimi al chilogrammo sia sui minimi che sui massimi rispetto alla precedente seduta del 28 novembre 2023.
Ieri in Borsa Merci Milano l'unico valore positivo riguarda l'olio Evo biologico di importazione comunitario, che è aumentato nell'ultima seduta di 0,15 euro al chilo solo sui minimi, portandosi così a 8,90 euro al chilo sui minimi e 9,25 sui massimi, mentre resta stabile il bio di produzione italiana sulla forchetta di 9,10-9,50 euro al chilogrammo.
L'effetto rialzista sui prezzi della nuova campagna olivicola olearia, pure improntata a moderata scarsità, sembra per il momento attutirsi, dato anche - come si vedrà oltre - il temporaneo aumento delle giacenze su base mensile tra ottobre e novembre 2023, anche se permane severo il dato del confronto anno su anno tra novembre 2022 e lo stesso mese di quest'anno.
Prezzi all'origine: quarto rincaro della campagna 2023-2024
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono aumentati per la quarta volta consecutiva dopo sei settimane di continui ribassi. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla prima settimana di dicembre 2023 si è attestato a 8,89 euro al chilogrammo, in ulteriore crescita di 0,13 euro al chilo sugli 8,76 euro registrati nella quinta settimana di novembre (+1,6%). Si nota un rallentamento della corsa al rialzo, che pure persiste, come si evince dal grafico sottostante.
Si tratta in ogni caso del quarto aumento del prezzo medio dell'olio Evo dalla quarta settimana di settembre, quando l'Evo all'origine aveva raggiunto un prezzo medio nazionale di 9,30 euro al chilogrammo, per poi iniziare una lunga discesa. Il primo segnale di inversione di tendenza era giunto quattro settimane fa, quando Ismea sulla terza settimana di novembre 2023 aveva registrato un incremento di 0,06 euro del prezzo medio nazionale sulla seconda di novembre, che si era così portato da 8,20 ad 8,26 euro al chilo.
Il prezzo medio della prima settimana di dicembre supera di 2 centesimi di euro i livelli registrati nella prima settimana di agosto 2023, quando aveva toccato 8,87 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della prima settimana di dicembre 2023 resta pur sempre maggiore del 47,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Prezzi medi nazionali Olio Evo fino alla prima settimana di dicembre 2023
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza rilevati da Ismea, come evidenziato dalla tabella scaricabile dal link sottostante, segnalano nella prima settimana di dicembre 2023 una prevalenza di piazze con valori stabili (quasi 2 su 3) rispetto alla quinta settimana di novembre; tuttavia si registrano aumenti ben superiori al 3% in Calabria, con l'eccezione di Gioia Tauro comunque con segno positivo (+1,8%), e valori in crescita sulle piazze centrali e settentrionali della Puglia (Bari, Bisceglie e Foggia), con uno slancio più moderato, tra l'1,2% e l'1,7%. Ferme le piazze siciliane, quelle abruzzesi e del Salento.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte dati Ismea - Elaborazione AgroNotizie®)
Fuori tabella si segnalano i prezzi degli oli Dop, che sono improntati a maggiore stabilità. Si segnalano comunque aumenti sulle piazze di Ravenna, Gioia Tauro, Imperia e Foggia. Stabili invece gli oli Igp.
Il mercato all'origine dell'olio Evo nella prima settimana di dicembre appare così ancora parzialmente condizionato dagli effetti della generale scarsità di olio Evo sul mercato italiano, anche se la spinta appare rallentata rispetto anche ad una settimana fa. Sulla seconda settimana di dicembre i primi dati sono improntati a stabilità.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre scorso: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 30 novembre -38,2%
In Italia le giacenze di Evo a fine novembre continuano a rimanere vertiginosamente basse: secondo Frantoio Italia - report numero 11 del 2023 - al 30 novembre scorso erano appena 128.092 tonnellate, contro le 207.272 di un anno fa (-38,2%).
L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di novembre è pari ad appena 87.288 tonnellate - in ulteriore ripresa per effetto della nuova campagna sulle 45.030 tonnellata di fine ottobre - ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 87.288 tonnellate risulta inferiore del 34,7% rispetto al 30 novembre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 133.704 tonnellate.
Previsioni produttive nel Mediterraneo
Dalla Spagna non giungono grosse novità: la produzione di olio d'oliva - secondo previsioni del Governo spagnolo di fine ottobre scorso - sarà pari a 766.362 tonnellate, 1.000 tonnellate in più (+0,13%) delle 765.362 tonnellate stimate per la campagna 2023-2024 nella prima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna il 9 ottobre 2023.
Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,4% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34% al di sotto della media degli ultimi quattro anni. Al momento però il sito web del Governo spagnolo dedicato all'agricoltura non rende visibili queste previsioni.
Stando ai dati raccolti da Assitol, il cambiamento climatico ha provocato siccità e incendi in Grecia, Paese che dovrebbe raggiungere le 260mila tonnellate (-25%), mentre il Portogallo crescerà di quasi il 20% (150mila tonnellate). E se la Tunisia sembra tornare alle 200mila tonnellate, Turchia e Marocco hanno chiuso temporaneamente i canali dell'export a causa del poco olio d'oliva a disposizione nell'Unione Europea.