La campagna olivicolo olearia 2023-2024 per ora manda in archivio i ribassi della prima ora, dovuti forse a fin troppo facili entusiasmi e la scarsità torna a dettare la sua regola ferrea: tale da far ripartire gli aumenti. E la terza settimana di novembre vede per l'olio extravergine di oliva le borse merci nuovamente orientate ai rialzi, sia a Bari che a Milano.
I prezzi dell'olio Evo all'origine - dopo sei settimane di cali consecutivi - tornano a crescere, soprattutto in Puglia, con un effetto di traino che si apprezza sul prezzo medio nazionale, che guadagna sei centesimi di euro sulla settimana scorsa. Restano consolidate le previsioni produttive in Italia, ma peggiora la situazione delle giacenze al 31 ottobre. Nessuna novità dalla Spagna su previsioni di campagna.
Borse merci, rialzi a Bari e Milano
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 21 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 8,30 euro al chilogrammo sui minimi e 8,50 euro sui massimi, in rialzo solo sui minimi di 0,40 euro al chilo e stabile sui massimi rispetto alla precedente seduta del 14 novembre scorso, quando invece si era verificati ribassi di 0,20 euro sui minimi e 0,60 sui massimi rispetto alla ancor precedente seduta del 7 novembre 2023.
Rispetto all'andamento dei prezzi dell'ultima seduta, il bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "mercato attivo per gli oli extravergine di oliva di qualità". Da una rilettura più accurata dei commenti del bollettino di borsa passati, è possibile affermare che a partire dalla seduta del 31 ottobre i prezzi dell'Evo sono riferiti alla nuova campagna 2023-2024 e che a partire da quella seduta, quella di ieri è la prima al rialzo.
In Borsa Merci Bari si segnala ieri anche la stabilità dell'Evo biologico sulla precedente seduta, attestato a 8,70 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo il vistoso calo di 0,60 euro subito proprio una settimana fa - il 14 novembre - rispetto alla ancor precedente seduta del 7 novembre.
Alla Borsa Merci di Milano, sempre il 21 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato un aumento di 0,20 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 14 novembre scorso, riportando i valori a 8,15 euro al chilogrammo sui minimi ed a 8,45 sui massimi. Si tratta del primo rialzo su questa piazza dal 17 ottobre scorso.
Alla Borsa Merci di Milano il 21 novembre si rileva un recupero di 0,10 euro al chilogrammo per l'olio extravergine di importazione comunitario che così risale a 7,90 euro al chilo sui minimi ed a 8,40 sui massimi, sulla precedente seduta del 14 novembre, quando invece i valori avevano subìto un calo di 0,20 euro sulla ancor precedente seduta del 7 novembre. Il segnale sui prezzi risente dell'arrivo di nuovi dati sull'olio nuovo e sembra quantomeno fermare il trend discendente iniziato il 17 ottobre scorso.
Prezzi all'origine: primo rincaro della campagna 2023-2024
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono aumentati per la prima volta dopo sei settimane consecutive di ribassi. Secondo Ismea, il prezzo medio dell'olio d'oliva extravergine alla terza settimana di novembre 2023 si è attestato a 8,26 euro al chilogrammo, in timido recupero di 0,06 euro al chilo sugli 8,20 euro registrati nella seconda settimana di novembre (+0,7%), come si evince dal grafico sottostante.
Si tratta in ogni caso del primo aumento del prezzo medio dell'olio Evo dalla quarta settimana di settembre, quando l'Evo all'origine aveva raggiunto un prezzo medio nazionale di 9,30 euro al chilogrammo. Il prezzo della terza settimana di novembre resta comunque su livelli nettamente inferiori a quelli registrati nella prima settimana di agosto 2023, quando aveva toccato 8,87 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della terza settimana di novembre 2023 resta pur sempre maggiore del 43,9% rispetto allo stesso periodo del 2022.
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza, come evidenziato dalla tabella al link sottostante, segnalano una prevalenza di piazze stabili, ma mostra con nettezza la presenza di diffusi aumenti del prezzo dell'olio Evo sulle principali piazze pugliesi, con Brindisi, Lecce e Taranto che guadagnano l'1,3%, Bari che sale dell'1,9% sia sull'Evo che sul Dop Terra di Bari e la sola piazza di Foggia che resta stabile sia sull'Evo che sul Dop Dauno. Si apprezzano inoltre significativi aumenti sulle Dop del Nord: dagli oli della riviera ligure rilevati ad Imperia, al Garda su Verona.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte: Ismea)
Gli effetti di una annata abbondante in Puglia - che nelle scorse settimane avevano spinto per una forte diminuzione dei prezzi medi all'origine in quella regione, e che riuscivano a trascinare al ribasso il listino, per l'elevato peso relativo, ora cessano e va in scena l'effetto contrario: la scarsità del resto d'Italia fa si che sia proprio l'olio pugliese ad essere più richiesto. Ovviamente l'effetto è ora di segno contrario a quello delle scorse settimane: un incremento dei prezzi in Puglia trascina il prezzo medio nazionale.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre scorso: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 31 ottobre -42,3%
In Italia le giacenze di Evo a fine ottobre continuano a diminuire vertiginosamente: secondo Frantoio Italia - report numero 10 del 2023 - al 31 ottobre scorso erano appena 96.225 tonnellate, contro le 166.706 tonnellate di un anno fa (-42,3%). L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di ottobre è pari ad appena 45.030 tonnellate - in ripresa per effetto della nuova campagna sulle 38.681 tonnellate di fine settembre, ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 45.030 tonnellate risulta inferiore del 53,2% rispetto al 31 ottobre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 96.194 tonnellate.
La Spagna prevede +15,3% sul 2022
Dalla Spagna non giungono novità: la produzione di olio d'oliva sarà pari a 765.362 tonnellate nella campagna 2023-2024; almeno è tale l'ultima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna oltre un mese fa: il 9 ottobre 2023. Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,3% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34,3% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.