L'avvio della campagna olivicolo olearia 2023-2024 alla fine di ottobre vede per l'olio extravergine di oliva le borse merci contrastate, con Bari dove prevalgono gli aumenti, se pur tra alcune asimmetrie, e Milano orientata sui ribassi anche per l'Evo di importazione comunitario. Non si segnalano ancora esplicite quotazioni di olio Evo della campagna produttiva 2023-2024. I prezzi dell'olio Evo all'origine sono alla quarta settimana di calo consecutivo, ma le diminuzioni sono via via sempre più contenute. Restano consolidate le previsioni produttive e le giacenze, sia in Italia che in Spagna.
Borse merci, rialzi a Bari
Alla Borsa Merci di Bari il 31 ottobre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 8,30 euro al chilogrammo sui minimi e 9,10 sui massimi, in ribasso di 0,50 euro sui minimi ed al contempo in rialzo di 0,20 euro sui massimi rispetto alla precedente seduta del 24 ottobre, quando i prezzi si erano invece mostrati stabili sulla forchetta 8,80-8,90, consolidatasi dopo il copioso ribasso conseguito il 10 ottobre 2023.
Rispetto all'andamento asimmetrico dei prezzi minimi rispetto ai massimi dell'ultima seduta, il Bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "prezzi della nuova produzione di extravergine di oliva in via di definizione rapportati alla qualità dell'olio". In epigrafe non è specificato il millesimo di produzione, pertanto il prezzo dovrebbe riferirsi - sui minimi - all'olio vecchio, quello di minore qualità, che si svaluta e cala e sui massimi a quello nuovo, di maggior pregio, che torna in crescita. Il tutto in attesa di una quotazione dell'olio nuovo distinta dal vecchio, a questo punto attesa per la prossima settimana.
In Borsa Merci Bari si segnala anche il ritorno del segno positivo sulla seduta precedente per l'Evo biologico, che cresce di 0,20 euro al chilogrammo, portandosi così a 9,30 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo che aveva subìto un ribasso proprio di 0,20 euro al chilo il 17 ottobre scorso, poi consolidatosi nelle ultime due sedute.
Alla Borsa Merci di Milano, sempre il 31 ottobre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato un ulteriore calo di 0,25 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 24 ottobre scorso, scendendo a 8,65 euro al chilogrammo sui minimi ed a 8,95 sui massimi. L'olio Evo italiano è in calo su questa piazza dal 17 ottobre scorso.
Alla Borsa Merci di Milano il 31 ottobre si rileva in calo di 0,10 euro al chilogrammo, ma solo sui minimi, l'olio extravergine di importazione comunitario sulla precedente seduta del 24 ottobre che è così sceso a 8,20 euro sui minimi, mentre permane stabile ad 8,60 euro sui massimi. Anche in questo caso il segnale sui prezzi è asimmetrico e sconta la scarsità di dati sull'olio nuovo e comunque non mette ancora fine ad un trend discendente iniziato il 17 ottobre scorso.
Prezzi all'origine: quarto calo consecutivo
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono nuovamente diminuiti. Secondo Ismea, il prezzo medio dell'olio d'oliva extravergine alla quarta settimana di ottobre 2023 si è attestato a 8,70 euro al chilogrammo, in flessione di 0,02 euro al chilo sugli 8,72 euro registrati nella terza settimana di ottobre (-0,2%), come si evince anche dal grafico sottostante. Si tratta del quarto calo consecutivo del prezzo medio dell'olio Evo dalla fine di settembre e al contempo si osserva che il calo di prezzo diventa nel tempo via via sempre minore.
Il valore in esame resta così su livelli di poco inferiori a quelli registrati nella quarta settimana di luglio 2023, quando aveva toccato 8,79 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della quarta settimana di ottobre 2023 resta pur sempre maggiore del 57,9% rispetto allo stesso periodo del 2022.
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza, come evidenziato dalla tabella al link sottostante, segnalano una prevalenza di piazze stabili, pur in presenza di ulteriori cedimenti del prezzo dell'olio Evo all'origine a Foggia per l'extravergine e a Verona per l'Olio Dop Garda. Ancora in controtendenza sugli Evo Ragusa, che si segnala anche per un prezzo medio all'origine di 10,50 euro al chilogrammo, il più elevato nella categoria a livello Italia.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte: Ismea)
Con il trascorrere delle settimane, come di consueto, tenderà sempre più a prevalere la svalutazione dell'olio vecchio ancora sul mercato.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
La spinta a una maggiore offerta è venuta dal Sud (+34%), grazie alle buone performance attese per Puglia e Calabria, che rappresentano rispettivamente il 50% e il 13% della produzione nazionale, che dovrebbero tornare sulle medie dell'ultimo quadriennio pur restando al di sotto del loro potenziale. Tale crescita ha compensato i forti cali del Centro Nord, stimabili in oltre il 30% rispetto al 2022-2023.
Ulteriore dato positivo: la produzione prevista da 290mila tonnellate per il 2023-2024 sarebbe superiore al dato medio del quadriennio 2018-2021, pari a 286mila tonnellate. Resterebbe invece ovviamente lontano il dato del 2021, attestato a 321mila tonnellate.
Giacenze in Italia al 30 settembre -36,3% su anno
In Italia le giacenze di Evo continuano a diminuire vertiginosamente: secondo Frantoio Italia - report numero 9 del 2023 - al 30 settembre erano appena 105.291 tonnellate, contro le 165.299 tonnellate di un anno fa (-36,3%). L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di settembre è pari ad appena 38.681 tonnellate, tanto che Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 38.681 tonnellate risulta inferiore del 55,6% rispetto al 30 settembre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 87.183 tonnellate.
La Spagna prevede +15,3% sul 2022
In Spagna la produzione di olio d'oliva sarà pari a 765.362 tonnellate nella campagna 2023-2024, almeno è tale l'ultima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna il 9 ottobre 2023. Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,3% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34,3% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.
Nella campagna 2023-2024 si stimano anche scorte iniziali per 257mila tonnellate, inferiori rispettivamente del 43% e del 52% rispetto alle scorte iniziali della campagna precedente e delle ultime quattro campagne.