I prezzi internazionali del grano duro fino continuano a permanere sostanzialmente stabili, al netto di lievi variazioni dei valori in euro dovuti per lo più a oscillazioni nel cambio con l'euro delle divise di Canada e Usa.

 

Dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano della provincia canadese del Saskatchewan continuano a ripetere che i prezzi miglioreranno una volta superato lo shock dell'ingresso sul mercato del grano duro turco, che ha bisogno di tempo per essere riassorbito, al fine di far ripartire la domanda da parte dei Paesi Ue e del Nord Africa. Tra i motivi della ripresa dell'export turco, ci sarebbe anche un deciso incremento delle rese per ettaro.

 

I prezzi Fob del Canada aumentano in valuta locale, ma sono penalizzati dal cambio, per altro registrando una flessione contenuta. Stabili i prezzi Fob Usa, con un lieve apprezzamento sempre legato ad oscillazioni del cambio. In questo quadro si fa notare il calo settimanale dell'Indice dei Future sul Durum a Chicago.


Intanto in Italia nelle borse merci è stabilità completa per il grano duro fino nazionale, mentre si segnalano ribassi di 10 e 7 euro alla tonnellata sul frumento canadese di prima qualità, rispettivamente ad Altamura e Bari. Mentre Ismea aggiorna i prezzi medi per piazza e fotografa una situazione di mercato all'origine nella quale per il frumento duro fino si registra totale stabilità sui valori più recenti e non ancora ripresi da AgroNotizie®.

 

Noli, il Panamax perde il 5% in una settimana

Il mercato dei noli marittimi ha visto l'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo, perdere ieri - 4 ottobre 2023 - 2 punti dopo due sessioni di rialzi sotto la pressione dei segmenti di navi più piccole. L'indice ha così toccato quota 1.778 punti, segnando un rialzo di 26 punti (+1,48%) sul 27 settembre scorso, quando si era attestato a 1.752 punti. Rispetto al 20 settembre scorso, quando questo indice, già in crescita, era pervenuto a 1.584 punti, si registra un incremento di 194 punti (+12,25%).

 

E l'Indice Panamax che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate, ieri è calato dell'1,9%, scendendo così ai minimi da tre settimane e attestandosi a 1.625 punti; pertanto risulta in calo di 86 punti (-5,03%) sul 27 settembre scorso, quando aveva raggiunto i 1.711 punti. Dal 12 luglio, quando era attestato a 1.088 punti, la crescita di questo indice è stata comunque, nonostante i più recenti cali, di ben 537 punti (+49,3%).

 

E tornano in crescita le previsioni sui noli. Infatti, secondo Trading Economics, l'Indice Baltic Dry dovrebbe calare fino 1.612,89 punti entro la fine del trimestre, contro una previsione della settimana scorsa di 1.510,80 punti. Il trend previsto a 12 mesi si porta a 1.375,09 contro i 1.288,74 di solo una settimana fa.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index -1,25% sulla settimana scorsa

Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 3 ottobre 2023 torna negativo sulla settimana precedente e perde 12,35 punti (-1,25%), attestandosi a 979,48 punti, ovvero oltre 9,79 dollari Usa per bushel. Ancora la settimana scorsa, il 26 settembre, si era verificato il secondo rialzo settimanale consecutivo di 2,86 punti (+ 0,29%), che aveva portato l'indice a quota 991,83 punti. Si segnala quindi uno stop ai rialzi delle ultime due settimane, forse anche legato all'annuncio dell'Usda sulla produzione prevista, maggiore di 54mila tonnellate rispetto alle aspettative degli operatori.


Questo indice - dopo aver invertito il trend di medio periodo, avendo recuperato tutto lo svantaggio accumulato dal 23 novembre 2022 quando, dopo aver toccato 974,38 punti base, non aveva fatto altro che scendere per mesi - ha delineato un nuovo trend tutto in ascesa almeno fino al 9 agosto, quando ha toccato i 1.087,63 punti.


E se dall'11 luglio, quando era ancora attestato a 789,91 punti, ha guadagnato fino all'8 agosto ben 297,59 punti (+37,7%), dal 9 agosto è entrato in una fase di volatilità, dovuta soprattutto ai realizzi speculativi degli operatori finanziari, ma anche alle informazioni su nuovi competitor presenti sul mercato reale di riferimento.


Inoltre, la quotazione del 3 ottobre 2023 è pari a 342,05 euro alla tonnellata, al cambio di ieri, 4 ottobre 2023, in diminuzione di 4,44 euro alla tonnellata (-1,28%) sui 346,49 euro alla tonnellata del 25 settembre, indice valorizzato al cambio del 27 settembre scorso. In questo caso, con il valore del dollaro fermo intorno a 0,95 euro tra il 27 settembre ed il 4 ottobre, il calo di valore in euro dell'indice rispecchia in percentuale quello in dollari Usa.

 

Prezzi Fob in Canada penalizzati dal cambio

Secondo il rapporto del 2 ottobre 2023 stilato dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine è pervenuto a 639,70 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 9,63 dollari canadesi sullo scorso 25 settembre. Tale valore, pur restando in crescita rispetto ai livelli registrati l'8 agosto di ben 101,84 dollari, risulta calato di 23,74 dollari canadesi dal 28 agosto, quando aveva raggiunto il picco dell'estate a 663,44.

 

Dal 10 luglio, quando era ancora attestato a 491,09 dollari canadesi, tale prezzo è comunque aumentato di 148,61 dollari canadesi alla tonnellata (+30,3%). Tale medesimo incremento all'8 di agosto sul 10 luglio 2023 era di 46,77 dollari canadesi alla tonnellata (+9,52%).

 

Il valore registrato il 2 ottobre è pari a 443,03 euro alla tonnellata, al cambio dollaro canadese euro del 4 ottobre. La quotazione in valuta così determinata risulta in lieve diminuzione - di 0,38 euro - rispetto alla quotazione del 25 settembre valorizzata al cambio dollaro canadese euro del 27 settembre.

 

Tale lieve calo è dovuto al fatto che l'aumento del prezzo Fob in valuta canadese è stato neutralizzato dalla svalutazione di questa moneta sull'euro, passata da un valore di quasi 0,71 euro raggiunto il 27 settembre ai circa 0,69 euro di ieri, 4 ottobre 2023.
 
Resta il fatto sostanziale che rispetto alla quotazione del 10 luglio scorso, valorizzata al cambio del 12 luglio 2023 e pari a 335,16 euro alla tonnellata, il valore attuale di questo prezzo Fob risulta comunque cresciuto di 107,87 euro alla tonnellata (+32,2%).

 

Secondo il rapporto settimanale prezzi Fob del 29 settembre scorso compilato dalla Us Wheat Associates "Le offerte di Northern Durum dai grandi laghi per la consegna di novembre 2023 sono quotate 467,00 dollari Usa alla tonnellata" stabili sulle analoghe quotazioni del 22, 15, 8 e 1° settembre scorsi, ma riferite alle consegne di settembre e ottobre 2023. Tale valore il primo settembre era invece risultato in calo sulle quotazioni del 25 agosto scorso di 21 dollari alla tonnellata, ma ad oggi in realtà resta in crescita comunque di 67 dollari rispetto al valore del 4 agosto e pari a soli 400 dollari alla tonnellata.


Il prezzo Fob Usa del 29 settembre 2023 vale 444,07 euro alla tonnellata al cambio di ieri, 4 ottobre 2023, in aumento di appena 0,13 euro rispetto al prezzo rilevato il 22 settembre e valorizzato in euro il 27 settembre.

 
Stante il perdurare dell'invarianza di questo prezzo Fob in dollari Usa, l'intero lieve aumento è dovuto ad un apprezzamento settimanale della divisa Usa sui decimali, rimasta comunque tra il 27 settembre d il 4 ottobre intorno agli 0,95 euro per un dollaro Usa. Il valore del 29 settembre in euro al cambio del 4 ottobre resta comunque maggiore di quello registrato il 4 agosto al cambio del 9 agosto - pari a 364,30 euro - di ben 79,77 euro alla tonnellata.

 

Canada, stabile il prezzo all'esportazione

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 2 ottobre scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 514,42 dollari canadesi alla tonnellata, stabile sul 25 settembre, quando invece si era verificato un lieve calo di 0,36 dollari canadesi sulla quotazione del 18 settembre 2023, quando si era registrata un'altra perdita di 0,37 dollari canadesi sul'11 settembre scorso. In questa ultima data, invece, si era registrata stabilità sul 5 settembre.

 

Il valore attuale del principale prezzo di acquisto all'export, rispetto ai 532,79 dollari canadesi alla tonnellata raggiunti il 21 agosto scorso, ha perso 18,37 dollari canadesi. Ma dal 4 luglio 2023, quando era quotato a 389,49 dollari canadesi alla tonnellata, il prezzo di acquisto all'ingrosso per l'esportazione è comunque cresciuto di ben 124,93 dollari canadesi alla tonnellata.


Gli export basis per i prezzi Fob dalla costa dell'Atlantico nell'ultima settimana segnano invece un ulteriore aumento di 9,64 dollari canadesi, portandosi a 125,29 dollari canadesi alla tonnellata il 2 ottobre rispetto al 25 settembre, quando avevano raggiunto, al seguito di un altro aumento di 1,05 dollari sul 18 settembre, i 115,65 dollari canadesi alla tonnellata, in parziale recupero su una flessione di 4,81 dollari intervenuta in quell'ultima data sulla settimana ancor precedente.

 

È da segnalare che tra il 28 agosto ed il 2 ottobre questo valore è comunque calato di 13,81 dollari canadesi alla tonnellata. Resta il fatto che, comunque, gli export basis per il prezzo Fob del Cwad numero 1, dall'8 agosto al 2 ottobre 2023 sono comunque cresciuti di ben 93,03 euro alla tonnellata. Alla luce di questi dati risulta comunque chiaro che l'aumento del prezzo Fob in questa settimana è totalmente spiegato dall'impennata dei costi di trasporto interni canadesi.

 

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 2 ottobre 2023 è di 504,86 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 1,10 dollari canadesi rispetto al 25 settembre scorso, quando si era invece verificato un calo di 1,20 dollari rispetto al 18 settembre scorso, quando si era verificato un primo lieve calo di 1,20 dollari rispetto all'11 settembre 2023. Dal 10 luglio l'aumento complessivo di questo prezzo medio è stato di 111,51 dollari canadesi alla tonnellata.

 

Infine, il 2 ottobre 2023, nei quattro territori della provincia del Saskatchewan, il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a dicembre 2023 - risulta essere di 506,05 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 0,91 dollari canadesi sui 505,14 dollari canadesi registrati il 25 settembre scorso, quando invece si era verificato un calo di 1,65 dollari canadesi sui 506,79 registrati il 18 settembre, quando pure si era verificata un'altra più lieve flessione di 0,28 dollari alla tonnellata sulla settimana ancor precedente.  Dal 10 luglio l'aumento complessivo di questo prezzo medio - seppur calcolato su scadenze diverse - è stato di 145,77 dollari canadesi.

 

Concluso il raccolto in Nord America

Dal rapporto del 2 ottobre 2023 della Commissione per lo Sviluppo del Grano in Saskatchewan si apprende che "il raccolto di grano duro può dirsi sostanzialmente completato in tutto il Nord America". Nel rapporto non si fa menzione di rese e qualità del grano duro raccolto in Canada e non si fanno riferimenti a nuove stime produttive canadesi, che per ora restano attestate ai 4 milioni e 58mila tonnellate previsti da Statistics Canada lo scorso 14 settembre, il secondo peggior raccolto degli ultimi sei anni e migliore solo di quello disastroso del 2021.

 

In compenso segnala cosa accade negli Usa, dove "Usda ha aumentato la produzione attesa di grano duro di 54mila tonnellate, arrivando a 1,6 milioni di tonnellate. Si tratta di 54mila tonnellate in più rispetto alle aspettative del settore, ma 126mila tonnellate in meno rispetto alla produzione dell'anno scorso".

 

E mentre in Italia è vivo il dibattito sulle importazioni in atto di grano duro dalla Turchia, stimate la scorsa settimana in circa 510mila tonnellate già sbarcate, il rapporto segnala come secondo il Monitoring Agricultural Resources dell'Unione Europea quest'anno "la resa media del grano duro in Turchia dovrebbe attestarsi a 3,36 tonnellate per ettaro rispetto alle 3,14 dello scorso anno e alla media di 2,95" degli scorsi anni. Una condizione che ha consentito alla Turchia di disporre quest'anno di circa 4,1 milioni di tonnellata di grano duro, secondo l'International Grains Council, contro i 3,7 milioni mediamente prodotti. Un incremento non astronomico, che da solo non giustifica l'esigenza di esportare, specie in un Paese ad economia fortemente diretta dallo Stato.

 

E a proposito di Turchia "Ci aspettiamo che i prezzi migliorino una volta finita la pressione proveniente dalla Turchia e dal Mar Nero sui raccolti - ripete ancora una volta il rapporto - e quando sarà necessario ulteriore grano duro di buona qualità nell'Ue e nel Nord Africa".

 

E intanto proseguono: "Le esportazioni canadesi di grano duro sono state di 53mila e 800 tonnellate nell'ottava settimana di campagna commerciale 2023-2024, per un totale stagionale di 287mila e 200 tonnellate. Si tratta di appena 17mila e 600 tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La maggior parte delle esportazioni della scorsa settimana provenivano dal St. Lawrence".

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri - 4 ottobre 2023 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2023, peso specifico minimo 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 12%, alle condizioni di franco partenza e Iva esclusa. I prezzi assegnati: 395 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi, stabili sulle ultime cinque sedute dal 30 agosto scorso in poi, quando si era verificato il calo di 60 euro alla tonnellata sull'ancora precedente seduta del 2 agosto 2023.

 

Al momento questi prezzi risultano essere maggiori di 55 euro rispetto alle ultime quotazioni della mietitura 2022. Infatti, le ultime quotazioni di questo cereale per la campagna commerciale 2022-2023 risalgono al 7 giugno 2023, quando furono fissate a 340 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri, 4 ottobre 2023, ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2023 alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%. Questi i prezzi: 350 euro alla tonnellata sui minimi e 360 euro sui massimi, stabili sulle precedenti sedute dal 30 agosto scorso in poi, quando invece si era verificato un calo di 50 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 9 agosto 2023.

 

I valori registrati il 4 ottobre sulla piazza capitolina si mostrano superiori a quelli dell'ultima quotazione della mietitura 2022 di 31 euro sui minimi e di 36 euro sui massimi. Infatti, le ultime quotazioni della mietitura 2022 sono del 31 maggio 2023 e pari a 319 euro alla tonnellata sui minimi e 324 euro alla tonnellata sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Borsa Merci Napoli ha quotato martedì, 3 ottobre 2023, il grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 14% (valore nominale), peso specifico 76 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13%, assegnando prezzi di 410 euro alla tonnellata sui minimi e 440 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 26 settembre scorso, quando invece si era verificato un aumento di 25 euro solo sui massimi, rispetto alla seduta del 19 settembre. Invece, il prezzo minimo permane stabile da 29 agosto scorso. Nell'ultima seduta del mese di agosto, invece, si era verificato un calo di 55 euro sui minimi e 65 euro sui massimi rispetto all'ancora precedente seduta dell'8 agosto 2023.


L'ultimo prezzo della campagna commerciale 2022-2023 del cereale pastificabile sulla piazza partenopea era stato fissato il 23 maggio scorso a 350 euro alla tonnellata sui minimi ed a 365 euro sui massimi, pertanto i valori registrati il 3 ottobre scorso restano in aumento sugli ultimi della mietitura 2022, ma di 60 euro sui minimi e 75 sui massimi.

 

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 3 ottobre 2023 la Commissione Prezzi ha rilevato le quotazioni del grano duro fino mietitura 2023, di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 12,50%, peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa.


Questi i prezzi: 388 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 26 settembre scorso, quando invece si era verificato un aumento solo sui massimi di 2 euro rispetto alla ancor precedente seduta del 19 settembre. Sui valori minimi invece si registra stabilità dalla seduta del 5 settembre scorso. In quella data si era verificato un calo di 7 euro sul 29 agosto, sia sui minimi che sui massimi.

 

L'ultima fissazione dei prezzi a Bari del cereale pastificabile nazionale per la mietitura 2022 risale al 30 maggio 2023, quando furono assegnati 335 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi. Pertanto i prezzi della mietitura 2023 del 3 ottobre si presentano maggiori di 53 euro alla tonnellata sui minimi e 50 euro sui massimi.


Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 3 ottobre scorso è stato fissato a 488 euro alla tonnellata sui minimi ed a 493 euro sui massimi, in calo di 7 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 26 settembre, quando invece era risultato stabile sulle ancor precedenti tre sedute comprese tra il 5 ed il 19 settembre. Ultimo calo importante - di ben 10 euro - si era verificato il 5 settembre sulla seduta del 29 agosto 2023.

 

Complessivamente il prezzo di questo frumento è aumentato di 89 euro alla tonnellata nelle ultime quattordici sedute sui massimi, ma sulle quotazioni del 26 luglio 2022 è in perdita di 98 euro alla tonnellata sui massimi.


Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano il 3 ottobre 2023 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, con le seguenti provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, proteine 13,5%, 385 euro alla tonnellata sui minimi e 395 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 26, 19, 12 e 5 settembre, quando si era verificato un calo di 20 euro sulla ancor precedente seduta del 29 agosto scorso. Tali valori risultano più elevati di 35 euro sui minimi e di 40 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno 2023 a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
  • Centro Italia, peso specifico 77-78 chilogrammi per 100 litri, proteine non determinate, 405 euro alla tonnellata sui minimi e 415 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 26, 19, 12 e 5 settembre, quando si era verificato un calo di 10 euro alla tonnellata sui valori registrati nella ancor precedente seduta del 29 agosto scorso. Tali valori risultano in aumento di 51 euro sui minimi e di 56 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno scorso a 354 euro alla tonnellata sui minimi e 359 sui massimi.


 Il 3 ottobre scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 380 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi, stabili sulle precedenti sedute del 26, 19, 12 e del 5 settembre e del 29 agosto. Si tratta di valori superiori di 25 euro alla tonnellata sui minimi e di 40 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022 del 20 giugno scorso. In quella occasione erano stati fissati prezzi di 355 euro alla tonnellata sui minimi e 360 euro sui massimi.


Risultano pure stabili sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano che, il 3 ottobre 2023, son stati quotati ribadendo 485 euro alla tonnellata sui minimi e 500 euro sui massimi.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è del 29 settembre 2023, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale, mietitura 2023, alle condizioni di Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura, qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 78 chilogrammi ogni 100 litri. Su questa piazza il cereale pastificabile è stato fissato a 395 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 22,15, 8 e primo settembre, quando invece si era verificato un ribasso di 30 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 25 agosto scorso.

 

I valori del 29 settembre, rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, restano in rialzo di 53 euro sui minimi e 55 euro sui massimi. Infatti il frumento duro nazionale aveva chiuso la campagna commerciale 2022-2023 ai prezzi della seduta del 9 giugno 342 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.

 

Nella seduta del 29 settembre 2023 il grano duro canadese di prima qualità è calato a 487 euro alla tonnellata sui minimi ed a 490 euro sui massimi sulla precedente seduta del 22 settembre scorso, quando invece risultava stabile - a 497 euro alla tonnellata sui minimi ed a 500 euro sui massimi sulle sedute del 15, 8 e primo settembre 2023. In questa ultima data il cereale pastificabile nordamericano aveva perso 17 euro alla tonnellata rispetto alla ancor precedente seduta del 25 agosto 2023.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 28 settembre 2023 quando ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2023 - provenienza Nord, qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi: 385 euro alla tonnellata sui minimi e 390 euro sui massimi, valori stabili sul 21 e 14 settembre scorsi. In questa ultima data si era verificata un'ultima diminuzione di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 settembre, quando si era verificato un ulteriore calo di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 31 agosto 2023.


I prezzi della piazza felsinea di questa mietitura registrati il 28 settembre 2023 restano superiori di 45 euro a quelli già fissati l'8 giugno scorso, in occasione dell'ultima seduta della mietitura 2022, pari a 340 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.


I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 4 ottobre 2023

I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale, rilevati da Ismea dal 25 settembre al 2 ottobre 2023 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 4 ottobre 2023, presentano 3 piazze in aumento su 13 monitorate, mentre le restanti 10 sono stabili.


Nel complesso si osserva come il lasso di tempo di osservazione si sia ristretto ad una settimana rispetto all'ultimo monitoraggio di AgroNotizie®, che rilevava ancora prezzi vecchi di un mese. Le tre piazze in aumento - Ancona, Perugia e Macerata - sono state tutte rilevate il 25 settembre 2023, valori già ripresi nell'articolo di AgroNotizie® del 28 settembre 2023. Esce di scena la piazza di Campobasso, che non è rilevata ieri da Ismea.

 

Scarica la tabella dei prezzi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea ieri, 4 ottobre 2023
(Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna, è ancora quello pubblicato il 27 settembre 2023: quota il frumento duro fino nazionale mietitura 2023 con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino a 387 euro alla tonnellata sui minimi e 392 euro sui massimi, stabile sulle quotazioni del 20 settembre. Per ogni altro confronto con i prezzi della scorsa settimana è possibile rileggere l'articolo di AgroNotizie® del 28 settembre 2023.

 

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