Rete Rurale Nazionale ha pubblicato un interessante documento sulla strategia nazionale relativa all'agricoltura biologica all'interno della Pac 2023-2027 dell'Italia, particolarmente attenta alla crescita del comparto, riconoscendone la strategicità per il conseguimento degli obiettivi ambientali.

 

Si parte da una situazione florida rispetto al panorama europeo, con il Belpaese che rappresenta uno dei Paesi più virtuosi, con il 16% della Sau (dati 2021) messa ad agricoltura biologica, ben al di sopra della media europea del 9,1%. Dal punto di vista della prossima programmazione, dal Primo Pilastro non deriva un intervento specifico ma i criteri di selezione che consentono di accedere più agevolmente al set di interventi (Ecoschemi, condizionalità, accoppiato), mentre nel Secondo Pilastro la strategia nazionale ha definito un intervento ad hoc, che prevede un pagamento al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica.

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Le misure per il bio sono state arricchite con un'allocazione aggiuntiva proveniente dai pagamenti diretti. Gli Ecoschemi opereranno in sinergia con i 29 interventi agroclimaticoambientali previsti nel Secondo Pilastro per lo sviluppo rurale, con una dotazione pari a circa 4,5 miliardi di euro, che includono pratiche agroclimatiche, silvoambientali, il sostegno al bio e al benessere animale. L'intervento specifico per il biologico (Sra29) è cumulabile con tutti gli Ecoschemi.

 

Sotto il profilo delle filiere rientrano ortofrutta, apicoltura, vitivinicoltura, olio d'oliva e olive da tavola, patate fresche e refrigerate. Per ortofrutta, patata e olio sono previsti interventi specifici per il passaggio al biologico, mentre per apicoltura e vitivinicoltura saranno previsti incentivi per chi già adotta il metodo bio. L'Italia ha optato per un trasferimento di risorse dal Feaga (Primo Pilastro) al Feasr (Secondo Pilastro) di oltre 505 milioni di euro, ripartiti in 145 milioni per i giovani agricoltori impegnati in agricoltura bio e 360 milioni per interventi sull'agricoltura bio, dal 2024 al 2027. La dotazione aggiuntiva di 90 milioni annua è stata ripartita fra le regioni in base alla Sau bio già certificata.

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Al comparto, nell'ambito dello sviluppo rurale, sono destinati 2,1 miliardi di euro totali nel quiquennio, che saranno erogati per l'azione 1 (Conversione all'agricoltura biologica) e l'azione 2 (Mantenimento dell'agricoltura biologica).