L'olio extravergine di oliva nuovo ieri, 9 novembre 2021, sulla piazza di Bari in Borsa Merci, alla seconda quotazione dopo l'esordio della settimana scorsa, denota un calo vistoso per l'alta qualità, cui si accompagna la quotazione dell'olio fino al massimo di 0,8% di acidità che tocca i 4 euro al chilogrammo sui massimi. Intanto, Ismea registra il nuovo calo dei prezzi medi all'origine in Calabria, l'aggravarsi della depressione dei prezzi in Salento e Capitanata, la resistenza su valori elevati in Sicilia. In ripresa i prezzi a Bari.
Borsa Merci di Bari, prezzi in assestamento per il novello
Il 9 novembre 2021, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo a 4,20 euro al chilogrammo sui minimi e a 4,50 euro sui massimi, in calo di 0,30 euro sui minimi e di 0,20 euro sui massimi rispetto alla seduta di esordio del 2 novembre, che aveva registrato per questo olio di alta qualità la quotazione di 4,50-4,70 euro.
La Commissione Olio della Borsa Merci Barese ha poi fissato i prezzi di esordio di questa campagna commerciale 2021-2022 per l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8% in 3,80 euro al chilogrammo sui minimi e 4,00 euro al chilo sui massimi.
La Commissione Olio non ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico e degli altri oli evo di qualità. E ha commentato tale movimento con un laconico "Prezzi di inizio campagna in assestamento". Tali prezzi si registrano mentre non sono ancora note ufficialmente le giacenze di olio al 31 ottobre scorso.
Prezzi all'origine, in aumento solo a Bari
Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri, 9 novembre 2021, sul sito di Ismea e rilevati franco azienda e Iva esclusa dall'Istituto tra il 9 ed il 1° novembre, in un raffronto con quelli rilevati la settimana precedente e pubblicati su AgroNotizie il 4 novembre scorso.
In Sicilia a Palermo e Trapani il 9 novembre scorso l'evo da produttore spunta un prezzo medio di 5,10 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente.
Non si segnala una nuova rilevazione per Ragusa, dove il prezzo medio di 6,25 euro al chilogrammo è sempre quello del 2 novembre scorso, stabile sulla settimana precedente.
In Calabria tornano in discesa i valori dell'evo da produttore: il prezzo medio rilevato da Ismea il 4 novembre scorso sulle piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro è di 4,20 euro al chilogrammo, ben 0,20 euro in meno al chilo rispetto ai 4,40 euro rilevato invece il 28 ottobre (-4,5%).
La Puglia vede una situazione più chiara con la piazza di Bari che da sola conosce un incremento significativo di valore, a dispetto di tutte le altre principali piazze.
Il 4 novembre scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,25 euro al chilogrammo, in calo di 0,30 euro al chilo sul 28 ottobre (-6,6%), quando si era attestato a 4,55 euro.
A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato dall'Istituto il 1° novembre scorso è di ben 4,50 euro al chilo, quindi 0,45 euro al chilo in più (+11,1%) rispetto ai 4,05 euro del 25 ottobre scorso, quando invece appariva in calo.
Si conferma ulteriormente una situazione piuttosto dura sulle piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea il 4 novembre: Lecce, Taranto e Brindisi calano tutte allo stesso prezzo medio di 3,25 euro al chilogrammo. In particolare, Brindisi perde 0,15 euro sui 3,40 euro al chilo del 28 ottobre scorso (-4,4%), mentre Lecce e Taranto calano entrambe di 0,20 euro al chilogrammo dai 3,45 euro del 28 ottobre scorso (-5,8%). Queste stesse piazze avevano già subìto consistenti cali nelle settimane precedenti.