La filiera del tabacco rappresenta un'eccellenza del nostro paese, che è infatti fra i principali produttori di tabacco in Europa con una quota di quasi il 30% del totale prodotto in Ue. Una filiera storica, universalmente riconosciuta, che negli ultimi anni ha però mostrato segni di sofferenza, dovuti tanto ai mutamenti economici del comparto, quanto a una normativa che non è riuscita ad adattarsi ai cambiamenti intercorsi.
"La mancanza di certezze e di programmazione è nemica dell'innovazione e della sostenibilità perché non consente di programmare nel tempo gli investimenti e di adattarsi velocemente ai mutamenti del mercato" ha affermato Gian Luigi Cervesato, ad di Jti Italia. "Ciononostante Jti Italia da sempre crede nel potenziale di questo paese e lo dimostra il fatto che negli ultimi vent'anni ha investito oltre 600 milioni di euro nei territori in cui opera di cui oltre 350 destinati allo sviluppo e il miglioramento della filiera del tabacco, seguendo i principi delle buone pratiche agricole, che vedono al centro sostenibilità ambientale ed economica, per garantire il futuro della filiera e delle persone che vi lavorano".
Nodo cruciale del tavolo di confronto, la leva fiscale: il mercato negli ultimi dieci anni ha registrato una riduzione di quasi il 28% in termini di vendite delle sigarette tradizionali, anche e soprattutto a causa della progressiva espansione dei prodotti alternativi di nuova generazione. "La situazione richiede l'intervento congiunto di tutti i player a tutela d'imprese e produttori, lavorando insieme per la semplificazione del sistema fiscale in modo che possa funzionare da stimolo per la programmazione degli investimenti con l'obiettivo di rendere il paese più forte e attrattivo anche a livello internazionale" ha aggiunto Cervesato.
La programmazione degli investimenti è necessaria per generare quel processo d'innovazione sostenibile da cui dipende in buona parte la competitività del nostro sistema paese, un processo che deve includere l'aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico per garantire il futuro del settore. Un impegno da raggiungere solo tramite la collaborazione tra le diverse realtà della filiera in gioco: dai produttori diretti alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo della politica.
"L'importanza di proseguire nella coltivazione di tabacco in zone nevralgiche del paese - ha affermato Annamaria Barrile, direttrice relazioni istituzionali di Confagricoltura - impone di mantenere alta la fiducia dei produttori e della cooperazione, provati dalla mancanza di uno scenario certo di medio e lungo periodo, di accordi con le manifatture non sempre rinnovati; una situazione d'incertezza che non permette alle aziende e alle op una programmazione delle operazioni colturali e dei relativi nuovi investimenti necessari". Un impegno da raggiungere solo tramite la collaborazione tra le diverse realtà della filiera in gioco: dai produttori diretti alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo della politica.
"Il tabacco è parte della storia di questo paese, sia per la produzione che per la filiera distributiva" ha ricordato il direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli, Marcello Minenna. "L'Agenzia sta lavorando per velocizzare i processi che interessano il settore. Abbiamo in questo momento un rimbalzo economico importante, che dobbiamo supportare con una stretta collaborazione tra pubblico e privato" ha affermato in conclusione dell'incontro Minenna.