Questi pozzi, scavati ad alta profondità negli anni Cinquanta ad opera della Cassa per il Mezzogiorno, hanno consentito negli anni successivo lo sviluppo della cerasicoltura e dell'orticoltura - colture da reddito - in un territorio altrimenti destinato ad un'agricoltura povera e di mera sussistenza, ma forse oggi da soli non bastano più a servire quest'area e hanno bisogno anche di una maggiore manutenzione.
Coldiretti Puglia riferisce di disagi per irrigare le colture in un'annata già siccitosa venerdì notte. In particolare a località Pezza della Parata a Mariotto in agro di Bitonto circa un centinaio di agricoltori sono rimasti in coda anche per 12 ore consecutive per prenotare l'acqua emunta dal pozzo dell'Arif che serve una utenza di oltre 350 imprese agricole.
"La speranza è che le prenotazioni per il mese di luglio siano tutte soddisfatte, perché il rischio è che l'acqua non sia neppure sufficiente con una utenza che è diventata troppo vasta per un unico pozzo - afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia -. Servono altri pozzi e una gestione organica e programmata del bene acqua, perché gli agricoltori fanno serie e oculate programmazioni colturali aziendali e non posso fare a meno di irrigare per portare il cibo sulle tavole dei pugliesi".
Alla diminuzione di acqua in un'annata siccitosa si aggiungono i disservizi dei pozzi artesiani gestiti da Arif, con i casi più eclatanti - aggiunge Coldiretti Puglia - a Conversano dove il pozzo è fermo da oltre 20 giorni a causa di un guasto alla pompa di sollevamento, con l'evidente danno per le aziende zootecniche della zona, dove l'erogazione di acqua risulta importantissima al fine di soddisfare le esigenze agricole e soprattutto quelle del bestiame.
Per i pozzi ubicati in agro di Noci relativi agli impianti irrigui di Scarciullo, Madonna della Scala e Perrotta l'erogazione è a singhiozzo, mentre in agro di Triggiano l'impianto di Fringuello non è funzionante e gli impianti Paradiso, Torrelonga, Pennalatorta di Via Capurso e Via Noicattaro necessitano di manodopera straordinaria e ordinaria al fine di sostituire componenti della rete idrica ormai esausti e logori, tali da non permettere una corretta erogazione dell'acqua.
Fin qui l'elenco delle doglianze di Coldiretti per i guasti agli impianti e la carenze idrica, ma è pur vero che in Puglia di acqua ne arriva e tanta, non solo dalla Campania, ma anche dalla vicina Basilicata: un motivo in più per approfondire gli aspetti organizzativi e di pianificazione su area vasta della distribuzione della risorsa, oltre alla comprovata necessità di nuovi investimenti per rafforzare il comparto irriguo.