"Vanno sfruttate al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l'opportunità di ridisegnare la politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia. Un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui l'acqua è centrale per garantire l'approvvigionamento alimentare" afferma il presidente della Coldiretti regionale Savino Muraglia.
La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione - aggiunge la Coldiretti Puglia - comporta che lo stesso costo dell'acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi fatti con la Regione Basilicata, circa il ristoro del danno ambientale, e con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 chilometri per drenare acqua dall'invaso del Liscione sul Biferno fino all'invaso di Occhito sul Fortore.
Senza l'acqua del Molise non è possibile svuotare completamente l'invaso di Occhito, soggetto ad interrimento e riduzione della capacità di raccolta delle acque. Pertanto proprio questa diga, recentemente collaudata a 54 anni dall'avvio dei lavori di costruzione, è il simbolo stesso della necessità di ammodernamento del sistema irriguo pugliese.
Gli ultimi rapporti dicono che circa il 21% del territorio nazionale è a rischio desertificazione e circa il 41% di questo territorio si trova nel Sud. "In Puglia le aree affette dal rischio desertificazione rappresentano il 57% della superficie utilizzabile e il conto pagato dall'agricoltura soggetta ai cambiamenti climatici e alla siccità - insiste il presidente Muraglia - è salato".
Si rende pertanto necessario velocizzare programmi e procedure per non perdere le risorse e avviare immediatamente nel 2021 il complesso piano per le infrastrutture irrigue in Puglia e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, con un monitoraggio capillare e costante delle azioni richieste e messe in campo, secondo una tempistica certa.
Per cogliere una opportunità unica la Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile per risparmiare l'acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, una esigenza resa necessaria dai cambiamenti climatici caratterizzati dall'alternarsi di precipitazioni violente e lunghi periodi di assenza di acqua.
È inoltre necessario - aggiunge la Coldiretti regionale - reinserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza il miliardo di euro per le forestazioni pedecollinari ed i 500 milioni per la digitalizzazione delle reti idriche. Questi interventi migliorerebbero la condizione soprattutto di territori difficili, invertendo la tendenza al loro abbandono, riducendo il divario fra aree del Paese, grazie all'insediamento di nuove attività produttive.
Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l'irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell'Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'Ue per il 2030. Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa depositi e prestiti con il coinvolgimento anche delle università.