I prezzi internazionali del grano duro tornano in calo, dopo essersi quasi fermati nella settimana scorsa, e restano incamminati lungo una linea di declino ormai da tre settimane. Mentre i valori delle principali piazze italiane all'ingrosso per il frumento duro fino nazionale appaiono in prevalenza stabili - a Foggia, Napoli, Altamura e Bologna - ma con tre Borse merci importanti in negativo: Roma, Bari e Milano. Un contrasto temperato dalla generale tendenza al rallentamento della fase ribassista. Anche se campeggia sullo sfondo - secondo quanto riferisce Borsa merci telematica italiana - l'annuncio dell'aumento delle semine in Italia e in Europa Ue ed una domanda di grano duro ancora debole. Il grano duro Canadese 1 è in calo a Bari e stabile ad Altamura. Fermi i prezzi dei grani duri esteri a Milano. Sui mercati all'origine prezzi in prevalenza stabili, con i soli cali di Milano e Grosseto.
 

L'indice dei prezzi Usa scende a 5.744

Il 16 marzo 2021 a Chicago l'indice settimanale dei prezzi Usa del grano duro invernale ha subito un ulteriore calo di 144 punti sul 9 marzo (-2,44%), scendendo a 5.744 punti e allontanandosi così ancora più dai 6.131 punti del 23 febbraio scorso (-6,31), quando si era verificato un picco rispetto al quale i prezzi sono poi sostanzialmente calati. Attualmente, il valore dell'indice americano è attestato a solo 64 punti sopra quelli raggiunti il 1° gennaio 2021 (+1,13%), che è stato di 5.680 punti. Rispetto ai 4.555 punti del 1° gennaio 2020, l'indice ha realizzato un guadagno a medio termine del 26,10%.
 

Bmti, prezzi saranno ancora deboli a breve

Secondo Borsa merci telematica italiana, che ieri ha pubblicato la newsletter sull'andamento dei mercati dei cereali. E constata quanto "Il mercato nazionale appare in stallo, segnato da pochi scambi". Per altro in totale "Assenza di tensioni al momento circa il nuovo raccolto". E prevede: "Stante tale situazione, gli operatori intervistati si attendono nel breve termine un'ulteriore debolezza dei prezzi". Intanto Bmti rileva come nella prossima annata il Coceral, l'associazione europea che rappresenta il commercio di cereali e semi oleosi, nelle stime diffuse a marzo delinea per l'Italia un aumento del raccolto del 5,6% nel 2021 (da 3,8 a 4 milioni di tonnellate). E Bmti, citando il Coceral sottolinea: "Le superfici si attesterebbero su 1,3 milioni di ettari (+4%). Tra gli altri paesi, crescerebbe la produzione anche in Francia (da 1,3 a 1,5 milioni di tonnellate). La produzione dei 27 Stati membri tornerebbe così sugli 8 milioni di tonnellate (+7,7%)".
 

Prezzi all'ingrosso, Milano e Roma al terzo calo consecutivo

In Italia i prezzi all'ingrosso del cereale pastificabile nazionale sono attualmente contrastati, con tre Borse merci su sette monitorate in perdita alle quali si oppongono le quattro quotazioni stabili di Foggia, Napoli, Altamura e Bologna. Mentre Roma (-2 euro alla tonnellata) e Milano (-1 euro sulle provenienze Nord e Centro Italia) sono al terzo calo consecutivo, anche se più contenuto in questa ultima settimana per Milano rispetto al calo precedente. E si confermano quattro su sette le Borse merci che per il grano duro fino presentano valori più bassi di quelli di fine luglio 2020: Roma, Foggia, Bari e Milano. Per i grani duri esteri di prima qualità si segnala la stabilità del mercato a Bari per lo Spagnolo, mentre è in calo il Canadese 1, cereale quest'ultimo fermo invece ad Altamura. Stabili pure i grani duri esteri comunitari ed extracomunitari a Milano.
 

Borsa merci Roma

Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 268 euro alla tonnellata sui valori minimi e 273 euro sui massimi, registrando un calo di altri 2 euro sulla seduta del 10 marzo scorso. Nelle ultime tre sedute a Roma il cereale pastificabile perde 5 euro alla tonnellata e le quotazioni di ieri risultano in perdita rispetto a quelle spuntate il 29 luglio 2020 sempre di 5 euro alla tonnellata.
 

Borsa merci Foggia

Il 17 marzo 2021 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa ha rilevato i prezzi a 292 euro alla tonnellata sui minimi e 297 sui massimi, registrando stabilità sulla precedente seduta del 10 marzo. Su Foggia l'ultimo movimento di prezzo risale alla seduta del 24 febbraio, quando invece si era avvertito un deciso calo di 8 euro alla tonnellata sulla seduta del 17 febbraio 2021. Su questa piazza il cereale perde 5 euro alla tonnellata sui valori registrati il 29 luglio 2020.
 

Borsa merci di Bari

Il listino della Borsa merci di Bari del 16 marzo 2021 segnala una ulteriore debolezza del valore per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale è stato fissato a 291 euro alla tonnellata sui minimi e 293 sui massimi, calando di 1 euro a tonnellata rispetto ai valori della scorsa seduta che aveva ribadito quelli toccati il 2 marzo scorso, quando invece si era verificato il calo di 5 euro a tonnellata sui minimi e di ben 8 euro sui massimi rispetto alla seduta del 23 febbraio 2021. Le ultime quotazioni segnalano che sul 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale perde 5 euro alla tonnellata sui minimi e 8 euro sui massimi.

Per quanto riguarda le quotazioni di frumento estero "Nazionalizzato rinfusa franco porto Bari", la Commissione cereali e legumi sulla piazza di Bari ha fissato il grano duro Spagnolo con il 12% di proteine a 302 euro sui valori minimi e 306 sui massimi, registrando così stabilità sulla precedente seduta del 9 marzo. Invece, il Canadese 1 con proteine al 15% con valori di 295-299 euro alla tonnellata cala di 2 euro sulla precedente seduta.
 

Associazione granaria meridionale di Napoli

L'Associazione granaria meridionale il 16 marzo scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 306 euro alla tonnellata sui minimi e 316 euro sui massimi, risultando stabile sulla seduta precedente. Su questa piazza - nonostante i ribassi delle scorse settimane - dal 28 luglio si registrano ancora guadagni di 6 euro alla tonnellata sui minimi e 11 euro sui massimi.
 

Associazione granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 16 marzo 2021, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:
  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 288 euro a tonnellata sui minimi, 293 euro sui massimi, in calo di 1 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 9 marzo; pertanto questa provenienza perde 7 euro alla tonnellata sui minimi sulla quotazione del 28 luglio 2020, mentre sui massimi perde 9 euro a tonnellata su quella seduta.
  • Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 300 euro alla tonnellata sui minimi, 303 euro sui massimi, in calo sulla seduta precedente di 1 euro alla tonnellata; pertanto anche questa provenienza perde 3 euro a tonnellata sulla seduta del 28 luglio sui minimi e perde 9 euro sui massimi rispetto a quella data.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.
Il grano duro fino nazionale a Milano, nelle ultime tre sedute perde così complessivamente 7 euro alla tonnellata su tutte le provenienze quotate.

I frumenti duri esteri comunitari presentano stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in poi e con una valutazione di 304 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi. E pertanto registrano valori superiori di 4 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 28 luglio. Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 304-315 euro alla tonnellata e risulta quindi stabile sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in avanti; ora questa provenienza guadagna così 2 euro sui valori raggiunti nella seduta del 28 luglio.
 

Associazione meridionale cerealisti di Altamura

L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 12 marzo scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 293 euro alla tonnellata sui minimi e 296 sui massimi, risultando stabili sulle sedute del 26 febbraio e del 5 marzo scorsi. Il cereale pastificabile su questa piazza - nelle sedute tra il 5 ed il 26 febbraio - ha conseguito perdite complessive per 7 euro alla tonnellata. Nonostante questi ultimi cali reiterati, dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una crescita di 4 euro alla tonnellata sui minimi e di 9 euro sui massimi.

Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 296 euro alla tonnellata sui minimi e 299 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 13 euro alla tonnellata di valore.
 

Borsa merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 11 marzo 2021 e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di "franco partenza Bologna" è stato fissato a 288 euro alla tonnellata sui minimi ed a 292 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 4 marzo scorso. In quella occasione invece si era verificato un calo sulla seduta del 25 febbraio di 2 euro alla tonnellata, quando si era verificato un'ulteriore diminuzione di 5 euro sulla seduta del 18 febbraio. Su questa piazza il cereale pastificabile nazionale perde così 7 euro alla tonnellata nelle ultime tre sedute. Sulla seduta del 30 luglio il grano duro fino su questa piazza guadagna ancora 5 euro di valore sui minimi e 3 euro sui massimi.
 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri

I prezzi medi all'origine del grano duro fino rilevati da Ismea - nel corso dell'ultima decade - denotano una prevalenza assoluta di piazze stabili: 8 su 13 monitorate, Si evidenziano due piazze in ribasso, che son poi le stesse della scorsa settimana: Milano e Grosseto.

Milano scende a 291,50 euro alla tonnellata il 9 marzo scorso, perdendo così 2 euro rispetto alla rilevazione Ismea del 2 marzo (-0,7%). Questa stessa piazza aveva già perso altri 4 euro a tonnellata il 2 marzo rispetto al 23 febbraio (-1,3%), pertanto la linea ribassista appare in frenata.

Grosseto cala a 284 euro alla tonnellata l'11 marzo scorso, con una perdita di 5 euro alla tonnellata (-1,7%) sul 4 marzo scorso. Questa stessa piazza aveva già perso altri 5 euro il 4 marzo scorso sul 25 febbraio (-1,7%), pertanto l'onda ribassista appare ancora costante.
 

Grano duro fino, prezzi medi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati rilevati da Ismea


Piazza
Data
di
Rilevazione
Prezzo
medio in
euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Matera 15-03-2021 300,00 0,0% Franco azienda
Firenze 12-03-2021 241,50 0,0% Franco azienda
Grosseto 11-03-2021 284,00 -1,7% Franco azienda
Foggia 10-03-2021 291,50 0,0% Franco azienda
Catania 09-03-2021 267,50 0,0% Franco azienda
Milano 09-03-2021 291,50 -0,7% F.co magazzino arrivo
Napoli 09-03-2021 310,00 0,0% F.co magazzino arrivo
Palermo 09-03-2021 267,50 0,0% Franco azienda
Ancona 08-03-2021 216,00 +0,9% Franco azienda
Bari 08-03-2021 294,50 0,0% Franco azienda
Ferrara 08-03-2021 291,00 0,0% Franco azienda
Macerata 08-03-2021 220,00 +0,9% Franco azienda
Perugia 08-03-2021 222,00 +0,9% Franco azienda

Tanto Milano quanto Grosseto avevano risentito del più generale rialzo dei prezzi di mercato dei mesi scorsi e ora ne seguono la tendenza ribassista, se pur con intonazioni diverse in queste ultime quotazioni.
I rialzi di 2 euro a tonnellata per le piazze di Ancona, Macerata e Perugia, in coda alla tabella, portano tutte la data dell'8 marzo ed erano state già riprese nell'articolo dell'11 marzo scorso al quale si rimanda anche per ogni altro raffronto coi prezzi della settimana precedente.