Si è svolto ieri in videoconferenza il primo incontro con cui ha preso avvio, con il coordinamento della Borsa merci telematica italiana, il percorso per l'istituzione della Commissione sperimentale nazionale sul grano duro. Il confronto tra le associazioni agricole più rappresentative nel settore produttivo cerealicolo e la parte agroindustriale di Italmopa è stato finalizzato alla condivisione della bozza di regolamento del funzionamento stesso della Commissione, che mira a divenire luogo di confronto tra produttori e trasformatori.

Fanno parte della Commissione sperimentale nazionale i rappresentanti di Italmopa, Associazione mugnai industriali d'Italia, e per il mondo agricolo le associazioni Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi Agricoltori. I lavori proseguiranno nelle prossime settimane per concordare ulteriori aspetti sul regolamento di funzionamento.

"Si tratta di un giorno importante per la filiera cerealicola italiana che, da oggi, seppur nella forma sperimentale, potrà contare su uno strumento cruciale per la rilevazione dei prezzi delle varie tipologie di grano duro - ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate, in apertura dei lavori -. Luogo di incontro in grado di incentivare le sinergie tra la parte produttrice e quella della trasformazione, la Commissione è il frutto di un lungo percorso iniziato sin dalla modifica normativa, da me promossa, nel 2015".

"L'obiettivo è quello di affrontare e risolvere assieme agli operatori del settore le questioni aperte, favorendo il dialogo nella filiera, nell'interesse nazionale. In altri comparti
- ha concluso L'Abbate - lo strumento della Cun ha dimostrato tutta la sua concreta importanza".
 

Confagricoltura, regolamento migliorabile

Durante l'incontro sono state esaminate nel dettaglio la bozza di regolamento, nonché la scheda di mercato e la bozza di listino e Confagricoltura ha già evidenziato alcune prime osservazioni tecniche quali la necessità di prevedere anche la definizione di una tendenza unica nazionale del prezzo e la possibilità di prevedere l'inserimento del prezzo del grano biologico, nonché di una categoria di grano "fino plus" con specifiche caratteristiche qualitative e sanitarie.
Per metà febbraio - informa Confagricoltura - è stato previsto  un incontro dedicato solo alle organizzazioni agricole.
Presumibilmente si dovrebbe partire con le prime rilevazioni della Commissione sperimentale nazionale orientativamente a fine aprile - primi di maggio.
 

Coldiretti, strumento per arginare fluttuazioni di mercato

Sull'avvio della Cun sperimentale per il grano duro Coldiretti Puglia parla di "Uno strumento fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto pressing affinché si arginassero le continue fluttuazioni di mercato al ribasso di uno dei prodotti simbolo della Puglia, il granaio d'Italia".

"La pandemia non ha fermato l'invasione di grano canadese con il raddoppio nel 2020 degli arrivi cresciuti in quantità del 96%, spinti dall'accordo di libero scambio Ceta, con continui tentativi di quotare al ribasso il prezzo del grano made in Puglia. Con la Cun dovremo riportare in trasparenza costi di produzione e prezzi del grano, sottoposto a speculazioni inaccettabili, oltre a controlli serrati con una cabina di regia coordinata tra Istituto centrale per la qualità e repressione frodi, Nas, Asl e gli altri organi deputati alle verifiche" afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
 

Copagri, Cun darà trasparenza al mercato

"Con la prima riunione della Commissione sperimentale nazionale del grano duro prende finalmente avvio il lungo percorso che porterà alla formale costituzione della Commissione unica nazionale, Cun, del grano duro, strumento da tempo atteso e lungamente richiesto dalla filiera per promuovere e incentivare le sinergie tra i diversi attori del comparto". Lo sottolinea la Copagri, a margine del primo incontro della Cun sperimentale del grano duro.

"Vale la pena di ricordare che l'Italia è il primo produttore di grano duro dell'Ue, con una superficie di circa 1,3 milioni di ettari e una produzione che nel biennio 2018/19 si è attestata sulle 4,1 milioni di tonnellate, calate a 3,8 milioni di tonnellate nel 2019/20, dato che secondo recenti stime dovrebbe venire confermato anche nel 2020/21".

"Per dare un'idea della rilevanza di tali numeri
- continua Copagri - basti pensare che la produzione comunitaria, secondo recenti stime, si attesterà sulle 7,2 milioni di tonnellate per il 2020/21, in calo rispetto alle 7,5 milioni di tonnellate del 2019/20 e alle 8,7 milioni di tonnellate del 2018/19".

Durante l'incontro, sono state gettate le basi di una prima bozza di regolamento di funzionamento della Cun del grano duro, che ad avviso della Copagri "dovrà avere uno strumento di riferimento nazionale, che grazie alla regia del Mipaaf e del Mise formuli in modo regolamentato e trasparente i prezzi indicativi e la relativa tendenza di mercato e assicuri al contempo la trasparenza del processo di formazione dei listini".

"Una azione che vada in questa direzione è di primaria importanza, poiché consente di rispondere tempestivamente alle esigenze degli operatori di mercato, fornendo inoltre dei punti di riferimento sui quali basare le contrattazioni", evidenzia la Confederazione produttori agricoli.

"L'azione della Cun, in tal senso, va perfettamente a integrarsi con gli obiettivi e gli scopi alla base dell'innovativo sistema Fruclass, presentato recentemente e realizzato su impulso della filiera grano duro-pasta in modo da offrire, per la prima volta in Italia, uno spaccato in tempo reale della qualità e della quantità della produzione nazionale, dati fondamentali per andare poi a delineare le prospettive delle campagne granarie e per gettare le basi comuni per contratti di coltivazione", conclude Copagri.
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