Queste notizie, contenute nel "Wheat Outlook" diffuso dal dipartimento per l'Agricoltura degli Stati uniti d'America lo scorso 15 settembre avrebbero potuto almeno in parte tranquillizzare i mercati. Ma così non è stato e negli ultimi giorni il mercato italiano del cereale pastificabile è letteralmente crollato, sia sulle piazze all'ingrosso, ieri Foggia e Roma, che hanno risentito di queste informazioni, che su quelle all'origine, che ancora risentivano della compressione dei prezzi all'ingrosso delle scorse settimane.
A tanto si aggiunge, forse, la non chiara posizione della Cina, che continua ad avere acquisti elevati ed oscillanti, ed ha al contempo posto un limite all'import di grano, ponendo una ipoteca sul suo possibile futuro ruolo di stabilizzatore del mercato. Risentono meno - o forse interpretano meglio - questi segnali, i mercati americani: fino a ieri a Chicago l'indice dei prezzi Usa per il grano duro invernale era sì in discesa, ma di soli 6 punti base sulla settimana precedente, 11 punti negli ultimi 14 giorni: comunque troppo pochi per essere letti come una reazione negativa.
Intanto in Italia si punta a riorganizzare il mercato all'ingrosso: fonti vicine al ministero delle Politiche agricole riferiscono ad AgroNotizie che entro il 30 settembre scadrà il termine per la raccolta delle deleghe presso agricoltori e trasformatori con le quali si determinerà la rappresentanza. L'accordo al Tavolo di filiera è quello di avviare successivamente la Commissione sperimentale prezzi, basata sulla percentuale di rappresentanza che emerge dalla conta delle deleghe.
I prezzi all'ingrosso in Italia
In Italia, il cereale pastificabile nazionale, presenta sette borse merci negative su sette monitorate. Segno meno e per 7 euro alla tonnellata per il Canadese di prima qualità sulla piazza di Altamura, al ribasso anche lo Spagnolo a Bari, stabili invece i grani duri comunitari ed extracomunitari quotati alla granaria di Milano. Diffusi cali si registrano sulle piazze all'origine: 8 su 14 monitorate.Borsa merci Roma
Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 257 euro alla tonnellata sui valori minimi e 262 euro sui massimi, in calo sulla precedente seduta del 9 settembre di 8 euro alla tonnellata. Sulle quotazioni raggiunte il 29 luglio il cereale pastificabile ha perso 16 euro alla tonnellata.Borsa merci Foggia
Il 16 settembre 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia ha registrato per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa - un calo dei prezzi di ben 12 euro alla tonnellata, attestandosi a 280 euro alla tonnellata sui minimi e a 285 sui massimi. Su questa piazza il cereale ha perso 15 euro alla tonnellata dal 29 luglio.Borsa merci di Bari
Il listino della Borsa merci di Bari del 15 settembre segnala pesanti perdite per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale ha perso ben 10 euro alla tonnellata sulle quotazioni dell'8 settembre calando a 284 euro alla tonnellata sui minimi e 289 euro sui massimi. Dal 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile perde 12 euro alla tonnellata.In calo anche i prezzi del frumento estero. Sulla piazza di Bari il grano duro Spagnolo con proteine al 13% scende a 275 euro sui minimi e 280 sui massimi, perdendo ben 4 euro sulla precedente seduta dell'8 settembre. Le perdite complessive dal 28 luglio per questo cereale sono di 17 euro alla tonnellata. Permane non quotato il Canadese con proteine al 15%.
Associazione granaria di Milano
Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 15 settembre, sulla piazza lombarda, il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:- Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 288 euro a tonnellata sui minimi, 295 euro sui massimi, in calo di 3 euro a tonnellata sulla seduta dell'8 settembre; pertanto, dal 28 luglio questa provenienza segnala una diminuzione di 7 euro alla tonnellata.
- Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 299 euro a tonnellata sui minimi, 304 euro sui massimi, in calo di 3 euro a tonnellata sulla seduta dell'8 settembre; pertanto dal 28 luglio questa provenienza presenta una diminuzione di 8 euro alla tonnellata.
- Produzione Sud Italia, non quotata.
I frumenti duri esteri comunitari presentano quotazioni stabili sulla seduta dell'8 settembre con una valutazione di 296 euro alla tonnellata sui minimi e 301 euro sui massimi, pertanto la perdita sui valori del 28 luglio è pari a 4 euro alla tonnellata.
Associazione granaria meridionale in Borsa merci di Napoli
L'Associazione granaria meridionale il 15 settembre scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 290 euro alla tonnellata sui minimi e 300 sui massimi, registrando sulla precedente seduta dell'8 settembre scorso un calo di 5 euro alla tonnellata sui soli valori massimi. Su questa piazza dal 28 luglio si registrano cali di 10 euro sui valori minimi e di 5 euro alla tonnellata su quelli massimi. Non sono stati quotati i grani duri esteri.Associazione meridionale cerealisti di Altamura
L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino l'11 settembre scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 281 euro alla tonnellata sui minimi e 286 sui massimi, in calo sulla rilevazione del 4 settembre di 4 euro alla tonnellata. Dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una diminuzione di 8 euro alla tonnellata.Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 292 euro alla tonnellata sui minimi e 295 euro sui massimi, in calo di 7 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 4 settembre. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 17 euro alla tonnellata di valore.
Borsa merci Bologna
L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 10 settembre e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - provenienza Nord Italia, alle condizioni di "franco partenza" è stato fissato a 278 euro alla tonnellata sui minimi ed a 283 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 3 settembre. Sulla seduta del 30 luglio il cereale pastificabile su questa piazza ha perso 5 euro alla tonnellata.I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri
I prezzi all'origine iniziano a risentire pesantemente della compressione dei valori all'ingrosso, ma i cali qui registrati, di ben 8 piazze italiane su 14 monitorate, sono collocati temporalmente a seguito dei ribassi delle scorse settimane.Significativi i prezzi delle 6 piazze dove pure si registra stabilità: tra le quali vi sono Ancona, Macerata e Perugia, ancorate ad un comunque anacronistico 200 euro alla tonnellata di prezzo medio per il grano duro fino. Altra piazza stabile, che sembra ormai appartenere ad un'altra epoca, è Matera, ancora saldamente ferma su 300 euro alla tonnellata.
Grano duro fino, prezzi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati Ismea
Piazza | Data di Rilevazione |
Prezzo medio in Euro alla Tonnellata |
Varazione sulla settimana precedente |
Condizioni di Vendita |
Milano | 15-09-20 | 291,50 | -1,0% |
F.co magazzino-arrivo |
Ancona | 14 -09 -20 | 200,00 | 0,0% | Franco azienda |
Bari | 14 -09 -20 | 287,50 | 0,0% | Franco azienda |
Macerata | 14 -09 -20 | 200,00 | 0,0% | Franco azienda |
Matera | 14 -09 -20 | 300,00 | 0,0% | Franco azienda |
Perugia | 14 -09 -20 | 200,00 | 0,0% | Franco azienda |
Firenze | 11-09-20 | 229,50 | -0,90% | Franco azienda |
Grosseto | 10-09-20 | 263,00 | -1,7% | Franco azienda |
Foggia | 09-09-20 | 287,50 | -3,40% | Franco azienda |
Catania | 08-09-20 | 257,50 | -1,90% | Franco azienda |
Napoli | 08-09-20 | 297,50 | -0,80% | F.co magazzino arrivo |
Palermo | 08-09-20 | 257,50 | -1,90% | Franco azienda |
Campobasso | 07-09-20 | 276,50 | 0,00% | Franco azienda |
Ferrara | 07-09-20 | 279,00 | -0,90% | Franco azienda |
Le perdite maggiori si registrano sulle piazze del Sud, a cominciare da Foggia, accompagnata da Catania, Palermo e su toni più sfumati da Napoli. Al Centro e al Nord negative Firenze, Ferrara e Milano. Per un raffronto coi prezzi della scorsa settimana è possibile consultare l'articolo del 10 settembre.