Un prezzo da saldo per un olio evo, atteso che i più recenti valori della Borsa merci di Bari, fissati l'11 agosto 2020 per quelli di produzione nazionale, vanno da un minimo di 2,70 euro al chilogrammo per un'acidità massima dello 0,8%, ad un minimo di 3,60 euro per il prodotto ad acidità massima dello 0,4%. E con i prezzi massimi compresi – rispettivamente – tra 2,90 e 3,80 euro al chilogrammo.
Il prezzo di aggiudicazone dell'asta - 2,31 euro al chilogrammo - è anche di gran lunga inferiore al più basso tra i prezzi medi all'origine dell'olio di oliva extravergine registrato da Ismea in Calabria lo scorso 30 luglio: 2,93 euro al chilogrammo da frantoio ad olivicoltore.
Ma per disciplinare di gara di Agea l'olio Evo dell'asta indigenti, indetta ai primi di luglio con procedura ristretta, non deve neppure essere necessariamente italiano, bensì prodotto con oli provenienti dall'Unione europea, il tutto per un valore complessivo a base di asta di quasi 8 milioni di euro a valere sul Fead (il fondo europeo di aiuto alle persone indigenti), suddivisi in quattro lotti. Aggiudicatario dell'asta – per tutti e quattro i lotti - lo storico Oleificio Salvadori di Firenze.
Infine, Agea nella nota di aggiudicazione, ricorda come l'offerta sia stata "anormalmente bassa", ma afferma anche che i chiarimenti forniti dalla ditta vincitrice della gara ai sensi dell'articolo 97 del Codice degli Appalti sono sufficienti: senza però citare per esteso le motivazioni addotte per un prezzo così basso.
Quanto basta per scatenare la reazione l'associazione Restart, nata dall'esperienza dei Gilet arancioni, nati in Puglia nel 2019 per spronare il Governo ad assumere quei provvedimenti urgenti per l'agricoltura, l'olivicoltura in particolare, culminati poi nell'approvazione della legge 44/2019.
Secondo il portavoce dell'associazione Restart, Onofrio Spagnoletti Zeuli "Gli olivicoltori italiani hanno il diritto di conoscere i parametri con i quali Agea ha giudicato congrua l'offerta di olio extravergine d'oliva a 2,28 euro al litro destinato agli indigenti, e siamo pronti dalla Puglia, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, attraverso il nostro sistema di Op, frantoi, cooperative e i nostri laboratori, ad analizzare a nostre spese questo prodotto acquistato dallo Stato per essere certi si tratti di un olio extravergine d'oliva reale e di qualità".
A fine luglio la stessa associazione definì l'asta al ribasso da 8 milioni di euro messa in campo da Agea per l'acquisto di olio di origine comunitaria un vero e proprio "blitz estivo contro gli olivicoltori italiani".
Nelle ultime ore l'aggiudicazione definitiva con Agea stessa e, quindi lo Stato, che ha valutato congrua l'offerta risultata vincitrice di 2,28 euro al litro.
"Tralasciando per un attimo il fatto che, vista la scelta di luglio di Agea e del Governo, le Dop italiane dell'olio, a differenza di quelle del formaggio, non meritano di essere valorizzate, chiediamo agli stessi un atto di trasparenza con la pubblicazione dei dettagli dell'offerta risultata vincitrice e dei parametri con cui la stessa Agea ha ritenuto congrua l'offerta di 2,28 euro al litro - ha sottolineato Spagnoletti Zeuli -. Chiediamo con forza alle associazioni del terzo settore che riceveranno questo prodotto di inviarci a nostre spese campioni di questo olio per analizzarlo e, insieme, assicurarci che agli indigenti venga donato un olio se non italiano, almeno di qualità".
"Ci auguriamo che nel prossimo bando per indigenti destinato all'olio extravergine d'oliva, annunciato dalla minstra Teresa Bellanova, siano valorizzate le produzioni 100% italiane e Dop di qualità e che i parametri di congruità vengano valutati sulla base del mercato reale", ha concluso Spagnoletti Zeuli.