I prezzi all'ingrosso del grano duro fino nazionale sono saliti ieri, 5 febbraio 2020, di 2 euro sui valori della scorsa seduta attestandosi a 287 euro sui massimi in Borsa merci a Foggia. E lo scenario circostante si è rimesso decisamente in movimento.
Infatti Ismea ha registrato aumenti su alcuni importanti mercati all’origine: Bari (+3 euro alla tonnellata), Foggia (+ 5 euro ), Catania (+5 euro), Palermo (+5 euro), stabili invece Campobasso, Matera e Napoli, le stesse piazze che avevano subito rialzi nelle settimane precedenti.
Parimenti la Borsa merci di Bari, il 4 febbraio, registra un altro aumento di 2 euro alla tonnellata per il cereale pastificabile nazionale sull'ultima seduta del 28 gennaio, il secondo consecutivo, attestandosi a 284 euro sui minimi e 289 sui massimi. Sulla piazza barese rialza la testa il Canadese di prima qualità, dopo una lunga fase di stabilità, e si ferma invece la corsa al rialzo dello Spagnolo, che registra una battuta di arresto sui valori della seduta precedente.
Intanto, l'indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 30 gennaio ed il 5 febbraio 2020 a Chicago ha perso altri 65 punti – ne aveva perduti 71 punti nella settimana precedente - confermando così un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo mese di rialzi con un altro segno meno: -1,46%. Un dato che si accoda al -1,54% della settimana prima. I movimenti al rialzo di importanti piazze italiane, sia all’ingrosso che all’origine, confermano al tempo stesso autonomia dei prezzi dal mercato americano e forte legame con la domanda domestica e aspettative sulle semine in Italia ed Europa.
Prezzi all'ingrosso a Foggia
Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 5 febbraio 2020, la sua ventinovesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. E l'Osservatorio prezzi ha registrato la crescita di 2 euro alla tonnellata delle quotazioni di questo raccolto sulla seduta dello scorso 29 gennaio 2020 – raggiungendo così i 282 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 287 di massimo alle condizioni “franco partenza luogo di stoccaggio”. Si tratta del primo movimento di prezzo dal 4 dicembre 2019, quando i prezzi si erano assestati a 280 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 285 di massimo, valori poi mantenutisi costanti nelle due successiva sedute dell'11 e 18 dicembre, e quindi nelle cinque del nuovo anno dell'8, 15, 22 e 29 gennaio.I valori registrati ieri sono minori di 3 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E restano maggiori di 15 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 9 ottobre e di 32 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 287 euro raggiunti ieri superano di ben 40 euro i valori del 6 febbraio 2019, attestati a 247 euro sui massimi: il 15,38% in più.
I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 57 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 39 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.
Rispetto alla ventottesima seduta, si presenta in calo di altri 10 euro alla tonnellata, sia sui valori massimi che su quelli minimi il grano duro biologico, che ieri a Foggia si è attestato a 390,00 euro alla tonnellata sui minimi ed a 400,00 sui massimi. Il grano bio ha perso molto terreno in poco tempo, in pratica 25 euro dall’inizio del 2020. Al punto che i valori minimi odierni sono uguali a quelli dell’ultima quotazione della mietitura 2018, fissata il 29 maggio 2019 proprio a 390 euro, mentre i massimi di ieri superano i 395 euro fissati allora di soli 5 euro.
Curiosità: in un anno, dal 30 gennaio 2019, il progresso del prezzo medio del grano duro bio è stato di 17,5 euro, il 4,67% in più.
Borsa merci Bari, frumento duro nazionale
Il 28 gennaio 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - ha subito un nuovo rialzo di 2 euro alla tonnellata, pervenendo a 284 euro alla tonnellata sui minimi ed a 289 euro sui massimi, confermando l’interruzione di una lunga fase di stabilità.Il cereale era infatti rimasto stabile per sei sedute consecutive sui valori di 280-285. Ultimo movimento, quello del 26 novembre 2019, quando il cereale pastificabile aveva invece subito una perdita di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 19 novembre. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 23 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 25 euro.
Il grano duro biologico buono mercantile, invece perde altri 5 euro a tonnellata dopo i 4 della seduta precedente, attestandosi a 385 euro alla tonnellata sui minimi e 390 sui massimi, e accusando, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 18 euro.
Borsa merci Bari, cereali esteri
Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua ventiseiesima quotazione e resta stabile sui valori dell'ultima seduta, già attestati a 291 euro alla tonnellata sui minimi ed a 296 sui massimi, consolidando così il guadagno di 8 euro nelle ultime quattro sedute. Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 28 euro alla tonnellata. E continua a sovrastare il grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15% sia sui minimi che sui massimi, nonostante la ripresa di quest’ultimo.Infatti, il Canadese ieri è stato quotato 290 euro sui minimi e 292 sui massimi, registrando il primo aumento di 2 euro a tonnellata, dopo una lunga fase di stabilità. Il Canadese era rimasto fermo sui 288-290 il 3, il 10 ed il 17 dicembre 2019 e così anche nelle sedute del 7, 14, 21 e 28 gennaio. Tale fase di stabilità era seguita allo stop ad una fase di calo intervenuta tra il 19 novembre ed il 3 dicembre - che lo avevano visto perdere complessivamente 12 euro a tonnellata sull'11 novembre 2019, quando ancora manteneva la valutazione massima di 300-302 euro alla tonnellata, raggiunta il 5 novembre. Il canadese di prima qualità, risulta ora cresciuto complessivamente di 37 euro alla tonnellata dalla precedente fase di ribassi, che aveva avuto termine il 10 settembre, quando era attestato a 252-254.
Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia
BariAll'origine Ismea rileva a Bari il 3 febbraio 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 285 euro alla tonnellata sui minimi e 290 sui massimi, in crescita sull'ultima rilevazione del 27 gennaio scorso di 3 euro alla tonnellata. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 28 euro, sia sui minimi che sui massimi.
Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 3 febbraio 2020 a 270 euro alla tonnellata sui valori minimi e 285 sui massimi. Tali prezzi risultano stabili sul 27 gennaio. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 39 euro alla tonnellata sui massimi e di 27 euro a tonnellata sui minimi.
Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 29 gennaio 2020 il grano duro fino nazionale a 275 euro alla tonnellata sui valori minimi e 280 sui massimi, in crescita di 5 euro sul 22 gennaio. Allo stato la piazza di Foggia perde complessivamente 8 euro sui massimi valori di questa mietitura di 283 - 288 raggiunti il 30 ottobre scorso e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 25 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 35 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.
Sicilia
Sulle piazze di Palermo e Catania i prezzi del grano duro fino rilevati da Ismea il 28 gennaio 2020 alle condizioni "franco azienda" si sono attestati a 255 euro sui minimi e 260 sui massimi e risultano in crescita di 5 euro rispetto al 21 gennaio scorso. Con questi valori le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 45 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto 2019.
Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea il 28 gennaio risultano stabili sui valori registrati il 21 gennaio, già attestati a 290 euro sui minimi e 300 sui massimi. Si tratta di valori ottenuti in due rialzi consecutivi, realizzati tra il 7 ed il 21 gennaio, con aumenti complessivi da 8 euro sui minimi e 15 euro sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al 21 gennaio scorso, i prezzi sono lievitati di 20 euro sui minimi e 28 euro sui massimi.
Campobasso
A Campobasso il 27 gennaio Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 236,80 euro alla tonnellata sui minimi e 243,80 sui massimi, valori stabili sul 20 gennaio 2020. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 0,30 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 2,30 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.