I prezzi del grano duro pastificabile al Sud iniziano a surriscaldarsi in campagna, anche se si segnala ancora stabilità per la principale piazza all’ingrosso. Con il biologico che però fa storia a sé e che presenta vistosi cali. I prezzi all'ingrosso del grano duro fino nazionale restano nuovamente stabili, confermando ieri, 29 gennaio 2020, i valori della scorsa seduta attestandosi a 285 euro sui massimi in Borsa merci a Foggia. Il valore, raggiunto per la prima volta alla fine della fase di calo nella seduta del 4 dicembre 2019, vede così la sua sesta conferma, che segue quelle dell'11 e del 18 dicembre 2019 e dell'8, 15 e 22 gennaio scorso. Ma lo scenario circostante sembra rimettersi decisamente in movimento.

Infatti Ismea ha registrato aumenti su alcuni importanti mercati all’origine: Bari (+2 euro alla tonnellata), Napoli (+2 euro alla tonnellata sui minimi e +5 euro alla tonnellata sui minimi e secondo rialzo consecutivo), Campobasso (+0,20 euro alla tonnellata solo sui massimi).

Parimenti e in linea con le rilevazioni Ismea, la Borsa merci di Bari, il 28 gennaio, registra un aumento di 2 euro alla tonnellata per il cereale pastificabile nazionale sull'ultima seduta del 21 gennaio, con valori che superano quelli di Foggia, attestandosi a 282 euro sui minimi e 287 sui massimi. Sulla piazza barese si confermano prezzi fermi anche per il grano duro Canadese di prima qualità, che subisce l'ulteriore rafforzamento dello Spagnolo, in crescita di altri 3 euro.

Intanto, l'indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 23 ed il 29 gennaio 2020 a Chicago ha perso 71 punti, segnando un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo mese di rialzi con un -1,54%. I movimenti di prezzo in controtendenza di alcune importanti piazze italiane, confermano una loro autonomia ed un forte legame con la domanda domestica le aspettative sulle semine in Italia ed Europa.
 

Prezzi all'ingrosso a Foggia

Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 29 gennaio 2020, la sua ventottesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. E l'Osservatorio prezzi ha registrato stabilità delle quotazioni di questo raccolto sulla seduta dello scorso 22 gennaio 2020 - ribadendo così i 280 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 285 di massimo alle condizioni "franco partenza luogo di stoccaggio".
Questa stessa quotazione, raggiunta nella seduta del 4 dicembre 2019, si è poi ripetuta nelle due successiva dell'11 e 18 dicembre, e quindi nelle quattro del nuovo anno dell'8, 15, 22 e 29 gennaio.

I valori registrati ieri sono minori di 5 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E restano maggiori di 13 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 9 ottobre e di 30 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 285 euro confermati ieri superano di ben 38 euro i valori del 30 gennaio 2019, attestati a 247 euro sui massimi: il 15,38% in più.

I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 55 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 37 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.

Rispetto alla ventisettesima seduta, si presenta in calo di 10 euro alla tonnellata, sia sui valori massimi che su quelli minimi il grano duro biologico, che ieri a Foggia si è attestato a 400,00 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410,00 sui massimi. In questo caso valori superiori di 10 e 15 euro a quelli dell'ultima quotazione della mietitura 2018, che aveva chiuso il 29 maggio scorso con 390 euro a tonnellata sui minimi e 395 sui massimi. Curiosità: in un anno, dal 30 gennaio 2019, il progresso del prezzo medio del grano duro bio è stato di 27,5 euro, il 7,8% in più.
 

Borsa merci Bari, frumento duro nazionale

Il 28 gennaio 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - ha subito un rialzo di 2 euro alla tonnellata, pervenendo a 282 euro alla tonnellata sui minimi ed a 287 euro sui massimi, interrompendo una lunga fase di stabilità.

Il cereale era infatti rimasto stabile per sei sedute consecutive sui valori di 280-285. Ultimo movimento, quello del 26 novembre, quando il cereale pastificabile aveva invece subito una perdita di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 19 novembre. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 21 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 23 euro.

Il grano duro biologico buono mercantile, invece perde 4 euro a tonnellata, attestandosi a 390 euro alla tonnellata sui minimi e 395 sui massimi, e mettendo a segno, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 13 euro.
 

Borsa merci Bari, cereali esteri

Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua venticinquesima quotazione e sale di altri 3 euro sui valori dell'ultima seduta, pervenendo a 291 euro alla tonnellata sui minimi ed a 296 sui massimi e guadagnando così 8 euro nelle ultime tre sedute. Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 28 euro alla tonnellata. Ed ora svetta sopra il grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15% sia sui minimi che sui massimi.

Infatti, il Canadese si conferma stabile, ribadendo così i 288 euro sui minimi e 290 sui massimi del 3, del 10 e del 17 dicembre 2019 e degli scorsi 7, 14 e 21 gennaio. Lo stop ad una fase di calo era giunto dopo ben tre sedute - 19 e 26 novembre e 3 dicembre - che lo avevano visto perdere complessivamente 12 euro a tonnellata sull'11 novembre 2019, quando ancora manteneva la valutazione massima di 300-302 euro alla tonnellata, raggiunta il 5 novembre. Il canadese di prima qualità, che si conferma così stabile, risulta comunque cresciuto complessivamente di 36 euro alla tonnellata dalla precedente fase di ribassi, che aveva avuto termine il 10 settembre, quando era attestato a 252-254.
 

Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia

Bari
All'origine Ismea rileva a Bari il 27 gennaio 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 sui massimi, in crescita sull'ultima rilevazione del 20 gennaio scorso e allineato a quelli della Borsa merci di Bari. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 25 euro, sia sui minimi che sui massimi.

Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 27 gennaio 2020 a 270 euro alla tonnellata sui valori minimi e 285 sui massimi. Tali prezzi risultano stabili sul 20 gennaio. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 39 euro alla tonnellata sui massimi e di 27 euro a tonnellata sui minimi.

Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 22 gennaio 2020 il grano duro fino nazionale a 270 euro alla tonnellata sui valori minimi e 275 sui massimi, prezzi stabili sul 15 gennaio. Allo stato la piazza di Foggia perde complessivamente 13 euro sui massimi valori di questa mietitura di 283 - 288 raggiunti il 30 ottobre scorso e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 20 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 30 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.

Sicilia
Sulle piazze di Palermo e Catania i prezzi del grano duro fino rilevati da Ismea il 21 gennaio 2020 alle condizioni "franco azienda" si sono attestati a 250 euro sui minimi e 255 sui massimi e risultano stabili rispetto al 14 gennaio scorso. Con questi valori le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 40 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto.

Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea il 21 gennaio risultano in crescita del 1,2,% sui valori registrati il 14 gennaio, portandosi così a 290 euro sui minimi (+2 euro/tonnellata) e 300 sui massimi (+5 euro/tonnellata.): si tratta del secondo rialzo consecutivo, che realizza tra il 7 ed il 21 gennaio, complessivamente aumenti da 8 euro sui minimi e 15 euro sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al 21 gennaio scorso, i prezzi sono lievitati di 20 euro sui minimi e 28 euro sui massimi.

Campobasso
A Campobasso il 20 gennaio Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 236,80 euro alla tonnellata sui minimi e 243,80 sui massimi, valori stabili sul 13 gennaio 2020 per minimi e in crescita di 0,20 euro per i massimi. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 0,30 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 2,30 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.