L'agriturismo avrà quindi una sua categoria specifica, e non sarà paragonato o equiparato ad altre strutture ricettive.
Una decisione che arriva dopo un lavoro portato avanti da Cia Umbria, che ha salutato la cosa come una vittoria e che ora invita anche gli altri comuni regionali a seguire l'esempio.
Come sottolinea l'associazione di categoria a sostegno di questa decisione, ci sono anche due sentenze, una del Consiglio di Stato e una del Tar dell'Umbria che a seguito di una controversia tra il comune di Corciano e un'azienda agrituristica riconosceva la particolarità dell'attività agrituristica rispetto a quella alberghiera.
Ma per ora a seguire questo concetto è stato il comune di Umbertide dove la riduzione è stata sostanziale. Prima gli agriturismi erano infatti equiparati agli alberghi prevedendo una tariffa di 7,5 euro al metro quadrato se c'era il ristorante o di 5,6 euro al metro quadrato senza ristorante. Oggi invece la tariffa specifica per gli agriturismi è di 4,02 euro al metro quadrato, sia che abbia o che non abbia il ristorante.
Un agriturismo beneficia in questo modo di una riduzione della Tari del 28,2% rispetto a un albergo senza ristorante e del 46,4% rispetto ad un albergo con ristorante.
E ora, in forza delle sentenze e dell'esempio di Umbertide, Cia Umbria ha scritto una lettera aperta all'Anci per chiedere che questo trattamento venga esteso anche agli altri comuni sia dell'Umbria che di tutta Italia.
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Fonte: Cia Umbria