I Pid hanno la stessa filosofia dei Progetti integrati di filiera e consentono di favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento delle filiere, creando relazioni di mercato più equilibrate fra gli attori di filiere agricole e agroalimentari, in questo caso degli attori che fanno parte dei territori dei distretti rurali.
Attualmente in Toscana sono stati riconosciuti sette distretti rurali: il distretto della Toscana del Sud e della Maremma, il distretto del Chianti, il distretto di Montalcino, il distretto della Lunigiana, il distretto della Montagna pistoiese, il distretto florovivaistico ornamentale di Pistoia e il distretto floricolo di Pistoia e Lucca.
Sono ammessi come beneficiari tutti coloro che afferiscono a una o più filiere produttive del distretto, aziende agricole, Iap, piccole e grandi imprese che operano nel settore della trasformazione, della commercializzazione o dello sviluppo dei prodotti agricoli.
Per ciascun progetto ci deve essere un minimo di dodici partecipanti di cui almeno cinque partecipanti diretti. E sia fra la categoria dei partecipanti diretti che fra quella dei partecipanti indiretti, almeno il 50% deve essere del settore primario.
Trai partecipanti deve esserci un soggetto capofila, e deve essere stipulato un accordo di distretto redatto secondo lo schema presente nell'allegato D del bando.
Il bando permette l'attivazione contemporanea di varie operazioni del Psr, nello specifico della operazione 4.1.3 'Partecipazione alla progettazione integrata da parte delle aziende agricole', della operazione 4.1.5 'Incentivare il ricorso alle energie rinnovabili nelle aziende agricole' e dell'operazione 4.2.1 'Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o lo sviluppo dei prodotti agricoli'.
Le filiere che possono essere coinvolte nei progetti sono quella vitivinicola, quella olivo-oleicola, florovivaistica, ortofrutticola (inclusi funghi e tartufi, castagne e marroni), cerealicola, quella delle colture industriali (comprese le piante da fibra e le officinali), quella apistica, bovina, ovicaprina, suinicola, avicunicola e equina.
Il finanziamento minimo richiedibile è di 500mila euro e il massimo di 5 milioni di euro, cioè pari all'intera dotazione del bando.
Le domande devono essere presentate sul portale Artea entro le ore 13:00 del 15 ottobre 2019. Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla pagina web ufficiale dedicata al bando con il testo completo e la modulistica.