Rete rurale nazionale ha recentemente pubblicato il "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020" aggiornato al 31 marzo 2019, che dà conto dell'andamento della spesa tra i programmi comunitari sulla base dei dati Agea coordinamento.

Nell'intero Mezzogiorno d'Italia ci sono due Psr 2014-2020 che hanno già raggiunto gli obiettivi di spesa necessari all'azzeramento del rischio disimpegno automatico del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale: tra le regioni meno sviluppate c'è la Calabria e tra quelle in transizione la Sardegna.
Mentre per tutte le altre si profila un quadro di difficoltà medio per poter comunque tagliare il traguardo del 31 dicembre 2019 con l'azzeramento della soglia di disimpegno attestata il 31 marzo al 10,60%, il doppio delle regioni più sviluppate, attestate al 5,32%.

L'avanzamento della spesa pubblica delle regioni meno sviluppate si attesta così a fine marzo mediamente al 27,13%, mentre si era fermata al 25,36% al 31 dicembre 2018, un risultato spiegato per il 32% dalla performance di un solo Psr, quello della Campania. Tra le regioni del Mezzogiorno che a fine marzo viaggiano spedite verso gli obiettivi prefissati di spesa resistono il Molise, che registra un avanzamento di spesa del 36,20% e un rischio disimpegno automatico di appena l'1,37% ,e la Sicilia, che con il 27,90% di avanzamento scende al 9,67% di rischio disimpegno automatico.

La crescita assoluta della spesa pubblica dei Psr delle regioni meno sviluppate a marzo mette a segno un passo da 120,6 milioni di euro e sale così di quasi il 6,42% nel trimestre. Manca lo sprint registrato tra novembre e dicembre 2018: 207,8 milioni in 31 giorni, pari ad un tasso di crescita della spesa del 12,5%.Ed è anche più lenta che tra ottobre e novembre (+8% per 123,6 milioni) La spesa pubblica complessiva effettuata dalle regioni meno sviluppate dal 2015 al 31 marzo 2019 è attestata ad oltre 2mila milioni rispetto ad un budget complessivo di 7.374,1 milioni, da spendere e rendicontare per intero entro il 31 dicembre 2023.

Di seguito i risultati della regioni, suddivise per condizioni e in ordine decrescente di budget.
 

Regioni meno sviluppate

Sicilia

Il Psr Sicilia si presenta con oltre 32,4 milioni di spesa pubblica nel trimestre gennaio-marzo 2019, un dato in decelerazione rispetto agli ultimi mesi del 2018 e con una spesa media mensile decisamente al di sotto di quella dello scorso anno. Tuttavia, al 31 marzo l'avanzamento della spesa pubblica si attesta al 27,90% e il Psr Sicilia, che ha un budget di 2.184,1 milioni di euro, in questo trimestre raggiunge una spesa pubblica totale da oltre 609,4 milioni di euro.
Il più ingente Psr d'Italia fino ad oggi ha speso oltre 368,7 milioni della quota Feasr. Ne dovrà utilizzare altri 127,7 entro il 31 dicembre prossimo e per farlo ha da spendere complessivamente almeno altri 211,1 milioni di euro, così da azzerare un rischio disimpegno automatico del Feasr attestato al 31 marzo scorso al 9,67% . Si tratta di obiettivi di agevole raggiungimento se si pensa che recentemente sono state pubblicate graduatorie definitive per 260 milioni di euro di spesa pubblica.
 

Campania

La spesa pubblica complessiva del Psr in questa regione in valore assoluto è ancora una volta quella che cresce di più: attestatasi al 31 marzo ad oltre 497,6 milioni, mette a segno un aumento assoluto di oltre 42,1 milioni nel trimestre. Pochi rispetto allo sprint di dicembre – oltre 80 milioni – ma resta la prima regione del Mezzogiorno per spesa assoluta in un quadro di generale rallentamento. Grazie a questo sforzo l'avanzamento di spesa al 31 marzo si porta al 27,45% sul budget, forte di ben 1.812,5 milioni.
Anche la Campania è attesa ad una bella maratona fino al 31 dicembre: sarà necessaria una spesa pubblica da oltre 183,3 milioni di euro per poter utilizzare ben 110,9 milioni del Feasr, che al 31 marzo risultava a rischio disimpegno automatico per il 10,12% dell'intera quota assegnata al Psr Campania.
 

Puglia

Al 31 marzo in Puglia, dove il budget del Psr è di 1.616,7 milioni, Agea stima un avanzamento della spesa pubblica del 19,60% contro il 18,58% di fine 2018, pari complessivamente a 316,8 milioni di spesa pubblica. Il che ha comportato una spesa pubblica nel trimestre gennaio-marzo di 18,7 milioni, poco più di quanto speso nel solo mese di dicembre 2018. Delineate ormai le modalità di spesa per le misure oggetti di ricorsi amministrativi innanzi al Tar, la Puglia ora deve darsi da fare: questo Psr dovrà conoscer una spesa pubblica da oltre 290,5 milioni di euro per centrare l'obiettivo di utilizzo del Feasr - oltre 175,7 milioni – necessario ad azzerare un rischio disimpegno automatico del fondo europeo attestato al 17,97% il 31 marzo scorso.
 

Calabria

Rallenta anche la spesa del Psr Calabria che con oltre 29,2 milioni di euro nel trimestre gennaio-marzo fa meno anche del solo mese di dicembre ( 33,7 milioni). Ma se lo può permettere visto che la spesa pubblica nel 2018 è stata al 31 dicembre di circa 182,6 milioni, e quanto speso ad inizio 2019 le basta per azzerare il rischio disimpegno automatico sul Feasr al 31 dicembre 2019. Qui, rispetto ad un budget complessivo del Psr attestato 1.089,3 milioni, a fine marzo la spesa pubblica totale si attesta a oltre 420, 5 milioni, pari ad un avanzamento del 38,61%.
Per avanzamento, il Psr Calabria si conferma il primo tra le regioni meno sviluppate, ma non tra tutte quelle del Mezzogiorno, superato però solo dal programma della Sardegna. A livello nazionale quindi detiene il quinto posto in Italia dopo Bolzano, Veneto, Trento e Sardegna.
 

Basilicata

Il Psr Basilicata nel trimestre gennaio-marzo mette a segno spesa pubblica per poco più di 8,8 milioni di euro, in netta decelerazione rispetto a dicembre, che aveva però conosciuto uno sprint da 26,5 milioni. Con il budget del Psr Basilicata pari a 671,3 milioni di euro, la regione ora ha un gran bel da fare, perché entro il 31 dicembre prossimo andranno spesi oltre 96,5 milioni di euro, per poter rendicontare a Bruxelles l'impiego di almeno 58,4 milioni del Feasr azzerando così un rischio disimpegno automatico attestato al 14,37% il 31 marzo scorso.
 

Regioni in transizione

Sardegna

Il Psr della Sardegna nel trimestre gennaio-marzo risulta avere speso ben 34,3 milioni, una cifra che consente di attestare la spesa pubblica complessiva ad oltre 500 milioni di euro, azzerando il rischio di disimpegno automatico del Feasr per il 2019. La Sardegna, con un budget del Psr da 1.291,5 milioni di euro ha così raggiunto un avanzamento che si è attestato al 38,72%, che si conferma quarto miglior valore tra i Psr delle regioni d'Italia.
 

Molise

Il Psr Molise nel trimestre gennaio-marzo ha messo a segno una spesa pubblica di poco più di 2 milioni di euro, pochi se paragonati al solo mese di dicembre 2018, quando la spesa fu di ben segno 23,3 milioni. Fatto sta che ad oggi questo programma attesta l'avanzamento della spesa pubblica ad un invidiabile 36,20% e vede un rischio disimpegno automatico non superiore all'1,37%: basterà spendere 2,8 milioni di euro per azzerarlo, cosa che avverrà sicuramente entro i prossimi mesi.

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