“La pulizia di fossi e canali, la gestione di dighe e degli impianti irrigui è un'attività assolutamente indispensabile che va garantita, mettendo mani ad un'opera di bonifica e irrigazione svolta, oltre che dai due Consorzi di bonifica del foggiano, da quello che oggi è il Consorzio del Centro-Sud, tirandolo fuori dalle sabbie mobili attraverso un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito" ha detto in apertura di lavori il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
“In considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica - ha aggiunto - è bene che si realizzino investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, si dia avvio ad interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali".
Il lungo commissariamento dei quattro Consorzi Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia, iniziato nel 2011, ha aggravato la situazione dei Consorzi di bonifica commissariati - sostiene Coldiretti Puglia - gli stessi che sono stati poi fusi nel Consorzio di bonifica del Centro-Sud. E i vecchi consorzi, in crisi economico-finanziaria, non sono stati più in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio per molto tempo.
"La linea anticipata sia dall'assessore di Gioia che dallo stesso presidente Michele Emiliano - ha incalzato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti -, di riconsegnare i consorzi di bonifica della Puglia all'autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell'anno, va attuata senza perdere tempo, perché i bruschi cambiamenti climatici continuano a fare danni immensi”.
A tal fine, secondo Coldiretti, è necessario stanziare risorse pubbliche per fronteggiare la debitoria pregressa per cinque anni, coprendo le spese di personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato, riavviando così le manutenzioni. “Il percorso sarà compiuto con l'esclusione della presenza della cabina di regia sull'acqua di Acquedotto pugliese, attraverso una modifica alla Legge 1 del 2017 che presenterà il presidente della IV Commissione consiliare, Donato Pentassuglia, per evitare un aggravio dei costi a causa dell'Iva e per riaffermare la necessità dell'autogoverno delle attività consortili, dalla bonifica alla gestione dell'acqua" ha concluso Corsetti.
Nel convegno l’organizzazione agricola ha poi reiterato richieste già note, come la rinegoziazione con la Basilicata del prezzo dell’acqua, costituito in parte da un “ristoro di danno ambientale” non avvertito in realtà dai lucani. In Puglia i consorzi di bonifica rappresentano strumenti di utilità pubblica straordinaria, dato che nel settore irriguo gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari, 102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo, 560 chilometri di canali irrigui e circa 10mila chilometri di condotte tubate.