E delle risorse messe a disposizione tramite i bandi, la metà è già stata erogata a favore di 14.598 aziende beneficiarie.
Questi sono i dati emersi dai lavori del Comitato di sorveglianza del Psr Marche, che si sono svolti nei giorni scorsi ad Ancona presso il Palazzo Li Madou, sede della Giunta regionale, alla presenza del capo unità della direzione Agricoltura della Commissione europea, Filip Busz.
La seduta ha visto la presenza del nuovo program manager Carlos Gonzalez-Finat, il tecnico della Commissione che segue le Marche e che subentra all'italiano Federico Spanu.
Come è emerso dai lavori del Comitato, le maggiori criticità riguardo l'avanzamento del Psr si registrano sul fronte dei pagamenti, con rallentamenti imposti dalle procedure di Agea che stanno penalizzando anche le altre regioni.
Un problema noto anche alla Commissione europea, come ha riferito Busz, che ha dichiarato che sono già stati fatti due incontri da parte della direzione generale proprio su questo tema.
L'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini da parte sua ha assicurato che l'avanzamento dei pagamenti è costantemente monitorato e che si sta sollecitando l'organismo pagatore a risolvere tutte le problematiche che rallentano le erogazioni.
Una situazione che come ha sottolineato Anna Casini sta causando difficoltà a molte aziende e per la quale sono già stati fatti numerosi incontri, l'ultimo il 7 giugno scorso.
Oltre allo stato di avanzamento del Psr, la seduta del Comitato ha affrontato anche questioni tecniche per migliorare la ricaduta degli interventi, sulla base delle esperienze maturate nell'applicazione delle varie misure previste.
Per Busz le Marche stanno rispettando le previsioni, nonostante "abbiamo dovuto riprogrammare, in breve tempo, le risorse aggiuntive del terremoto".
E sul fronte delle modifiche degli interventi del Psr, il Comitato ha discusso varie richieste della regione per semplificare le procedure amministrative, in particolare a sostegno dell'impianto dei vigneti, la promozione degli investimenti aziendali e la razionalizzazione del consumo idrico.
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Fonte: Regione Marche