All'incontro, organizzato dal Consorzio di bonifica del Sannio Alifano, hanno partecipato: il sindaco di Ailano, Vincenzo Lanzone, il presidente del Consorzio, Alfonso Santagata, il professor Guido D'Urso dell'Università Federico II, il direttore nazionale dell'Anbi, Massimo Gargano, l'eurodeputato Nicola Caputo, il presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello. In sala anche il presidente di Anbi Campania Vito Busillo ed il direttore regionale di Coldiretti, Salvatore Loffreda.
Masiello, presidente di Coldiretti Campania, nel ricordare l'importanza delle politiche di risparmio idrico in agricoltura ha tra l'altro affermato "Sono certo che la Campania saprà riformare i Consorzi di bonifica dela regione". In Campania i consorzi di bonifica sono undici, e di questi ben sette sono commissariati e con posizioni debitorie pesanti. L’ultima legge regionale di riordino del sistema bonifiche approvata in Campania risale al 2003, ma non sempre si è rivelata sostenibile sul piano economico. E urge porvi rimedio.
Il direttore nazionale dell’Anbi Gargano ha ricordato come dal 2008, anno dell’approvazione della legge quadro nazionale sul riordino degli enti di bonifica e irrigazione “I consorzi in Italia sono scesi da 248 a 140, ma questa riforma si ferma geograficamente andando verso Sud, anche perché la Campania è ferma sulla riforma”.
L’ultimo progetto di modifica della legge che regola in Campania i consorzi di bonifica è stato portato in Consiglio regionale nel 2015 e mai discusso fino ad oggi.
De Luca, intervenendo poco dopo e ricordando anche la collaborazione in atto tra Anbi e Regione Campania nella stesura del nuovo testo di legge, ha detto: ”Per la metà dei consorzi di bonifica oggi siamo in seri guai, e stiamo lavorando in queste ore alla legge di riordino nella direzione di evitare che in futuro la litigiosità della rappresentanza pervenga alla paralisi di questi enti”.
Ricordando il buon lavoro svolto nell’ultimo anno dal Consorzio del Sannio Alifano “che oggi ha una gestione attiva” De Luca ha sottolineato come la nuova legge dovrà “Salvare quello che funziona, ma fare a meno di operazioni politiche paralizzanti e bardature burocratiche, dobbiamo permettere agli enti di pianificare le opere, badare alla manutenzione, occorre pertanto mettere ordine”.
Sul come farlo De Luca ha lanciato una apertura di credito alle organizzazioni agricole: "Sulla semplificazione e sul processo di aggregazione tra gli enti siamo aperti alle proposte degli agricoltori e delle loro forze di rappresentanza, perché dobbiamo ricostruire i consorzi partendo dalla base, con il consenso di tutti”. E per quanto riguarda la tempistica De Luca è stato chiaro: ”Questa estate avremo in discussione la legge in Consiglio regionale”.