La digitalizzazione del comparto Agrifood è ormai un fatto noto ma rimangono ancora domande sia sull'impatto che ha avuto l'istruzione superiore agraria, sia sui professionisti di domani, chiamati a gestire la complessità del cambiamento.

Sull'impatto della trasformazione digitale nella formazione superiore degli istituti agrari, Il Digital transformation institute ha condotto una ricerca in collaborazione con l'Istituto di istruzione superiore Ciuffelli-Einaudi di Todi, la scuola di agricoltura più antica d'Italia, e la Rete nazionale degli istituti agrari (Renisa).
 
"Le tecnologie informatiche - spiega Stefano Epifani, presidente del Digital transformation institute - impattano profondamente sul futuro del comparto agroalimentare: dai sistemi di controllo della produzione alla gestione dei processi di filiera, dalla comunicazione al trattamento dei prodotti, dall'agricoltura di precisione al non invasive testing all'environment agriculture. Il processo di trasformazione digitale in corso è destinato a generare forti cambiamenti sulla realtà del settore, ai quali non tutte le aziende sono pronte, e dai quali – anzi – la distanza delle stesse è inversamente proporzionale alla loro dimensione di fatturato".
 
L'indagine, alla quale ha risposto il 61% del totale degli intervistati e svolta in 75 istituti, ha avuto l'obiettivo di analizzare l'offerta formativa, i laboratori, le iniziative sia curriculari sia extra che hanno favorito l'avvicinamento degli studenti ai temi della Digital transformation applicata al comparto Agrifood.
 
Negli ultimi tre anni, è emerso dalla ricerca, oltre la metà degli istituti ha attivato iniziative per la trasformazione digitale e l'acquisizione delle competenze prevedendone l'applicazione in progetti specifici legati al comparto agricolo.
 
Occorre sottolineare anche che l'84% delle iniziative riguardanti il digitale sono state inserite nel Piano d'offerta formativa e nel Programma di alternanza scuola/lavoro. Gli istituti che invece non presentano queste attività hanno sostenuto di o non avere le capacità economiche per realizzarle o non disporre delle risorse organizzative per gestirle.

Anche il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca viene menzionato in questa ricerca; il 97% degli istituti coinvolti nell'indagine crede che l'acquisizione delle competenze digitali e l'applicazione di queste ultime in progettualità specifiche dovrebbero essere supportate da indicazioni nazionali proprio da parte del Miur.

"Gli istituti hanno inoltre dichiarato di realizzare i progetti prevalentemente con competenze interne, il che è positivo perché consolida la preparazione del personale e crea competenze di struttura, tuttavia è necessario enfatizzare le partnership per costruire progetti realmente sostenibili, anche nell'ottica di una reale alternanza scuola lavoro" aggiunge Epifani.

Grande concentrazione infine per i progetti che riguardano droni e agricoltura di precisione, ovvero l'uso di tecnologie dell'informazione per acquisire i dati necessari a migliorare le decisioni finalizzate alla produzione agricola e prendere decisioni razionali nell'utilizzo delle risorse. Anche in questo caso si lamenta una mancanza di indicazioni strategiche da parte del ministero dell'Istruzione, che fornisce strumenti ma non dà indicazioni su ambiti, scenari e prospettive.