Focalizzando l'attenzione sulle regioni del Centro Nord, la corona dell'ente più efficiente la mantiene la provincia di Bolzano, che ha superato di poco il 30% della spesa totale a budget, ovvero 110,2 milioni di euro, di cui 47,3 di quota Feasr. Segue il Veneto, con il 27,3% della spesa già contabilizzata, pari a 324,3 milioni di euro, di cui 139,7 di Feasr.
Molto più staccata la provincia di Trento con il 18,82%, che ha già liquidato 161,1 milioni di euro, di cui 69,2 Feasr. Lievemente più sotto ma in forte sprint c'è l’Umbria, che chiude il cerchio delle regioni non a rischio di disimpegno automatico al 31 dicembre 2018, grazie al 18,38% ottenuto finora, equivalente a a 161,1 milioni di euro già spesi.
Al quinto posto per spese già effettuate c'è la Toscana, con il 14,80% di avanzamento, equivalente a 142,3 milioni già rendicontati, di cui 61,2 di quota Feasr. Poco sotto c'è l’Emilia Romagna, che ha liquidato ai propri agricoltori 160,5 milioni, pari al 13,49% dell’intero budget a disposizione a livello regionale.
Sempre con l’avanzamento a due cifre ci sono il Piemonte (11,84%) con 129,4 milioni già erogati, di cui 55,6 milioni in quota Feasr, e la Lombardia con l'11,25% di budget già rendicontato, pari a 130,2 milioni di euro, di cui 55,8 in quota Feasr.
Sotto la soglia del 10% abbiamo le Marche (8,81%), con 47,3 milioni spesi, di cui 20,3 in quota Feasr e leggermente più sotto il Lazio, con 66,7 milioni di euro rendicontati, di cui 28,6 Feasr, pari all’8,56%.
Le situazioni più complicate sono quelle della Valle d'Aosta, che pure è in ripresa, con il 6,30% della spesa pubblica già contabilizzata, per un controvalore già erogato di 8,7 milioni di euro, di cui 3,7 di quota Feasr; l'Abruzzo, che con 25,3 milioni di euro ha autorizzato al momento pagamenti solo per il 5,85% del budget totale.
Segue poi la Liguria, ancorata al 3,54%, con soli 11 milioni erogati, e a chiudere, il Friuli Venezia Giulia, che nonostante buone performance nell'ultimo periodo, rimane ancora ultima per spesa già liquidata, con 8,9 milioni di euro, pari appena al 3,01% della spesa regionale possibile.
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