Nel Mezzogiorno d'Italia i programmi di sviluppo rurale 2014 - 2020 delle cinque regioni in ritardo di sviluppo denotano una buona velocità della spesa rendicontata a Bruxelles.

E il dato di Agea sull'avanzamento della spesa pubblica al 31 ottobre 2017 - pari in media per le regioni in ritardo di sviluppo al 11,34% - mettono in evidenza un incremento dell'avanzamento della spesa del 14,87% rispetto al 30 giugno 2017. Anche se continua a persistere ancora una situazione a macchia di leopardo: tra eccellenze di efficienza della spesa – è il caso della Calabria – e sostanziale immobilismo, con la Campania rimasta quasi ferma al dato di spesa del giugno scorso.

Nelle regioni in ritardo di sviluppo su oltre 7 miliardi e 470 milioni di euro di budget in conto spesa pubblica (di questi 4 miliardi e 419 milioni in capo al Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale) sono stati spesi e rendicontati a Bruxelles tra l'1 gennaio 2015 ed il 31 ottobre 2017 quasi 847, 4 milioni di euro (508, 6 in conto Feasr), contro i 737,6 milioni di euro (443,7 milioni in conto Feasr) rendicontati al 30 giugno scorso.
La rincorsa c'è, e vede in ottobre una ripresa rispetto a settembre, che aveva risentito della pausa estiva.

A questo avanzamento si contrappone l'esigenza di documentare ulteriore spesa pubblica complessiva entro il 31 dicembre 2018 per ben 429,7 milioni di euro (erano 536,9 milioni di euro al 30 giugno scorso), necessari ad azzerare il rischio disimpegno automatico del Feasr, che al momento è proiettato su quella data per 260 milioni di euro (erano 324,8 milioni al 30 giugno scorso), pari a un rischio disimpegno del fondo europeo per l'agricoltura del 5,75%.


Calabria, azzeramento rischio disimpegno in vista

Il Psr Calabria, con un avanzamento complessivo della spesa pubblica attestato al 16,39% si pone ben al di sopra della media nazionale (12,33 %) e di quello della media delle regioni meridionali (11,34%) ed è terza dopo Bolzano e Sardegna. Con 180,8 milioni di euro di spesa pubblica rendicontata, la Calabria si riconferma in valore assoluto la quarta regione d'Italia dopo Sicilia, Veneto e Sardegna.

Interessante appare anche il dato relativo al disimpegno automatico, che verrà contabilizzato al 31 dicembre 2018. Il rischio disimpegno per l’Italia è pari al 5,71% delle somme, mentre per la Regione Calabria la somma a rischio è pari al 0,75%, ovvero poco più di 5 milioni di euro: che sono in realtà stati già spesi, ma che saranno rendicontati su novembre, mese nel quale la regione taglierà l’agognato traguardo dell’azzeramento dei fondi disimpegnabili .


Sicilia, prima in Italia in valore assoluto

La Sicilia con il primo Psr d’Italia - 2.212 milioni di dotazione complessiva - al 31 ottobre 2017 ha messo a segno un avanzamento della spesa pubblica sul Psr del 15,63% e insegue la Calabria in termini percentuali.

La spesa rendicontabile a Bruxelles della Sicilia è pari a 345,8 milioni di euro (208,4 milioni in conto Feasr) - che ne fa in valore assoluto la prima in Italia davanti al Veneto - producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di appena 19,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018. Un rischio ormai virtuale, visto che il solo bando sul pacchetto giovani, recentemente chiuso, metterà in liquidazione 235 milioni di euro, che fra 14 mesi dovrebbe verosimilmente essere stati già spesi.

Tutti numeri in miglioramento sul dato Agea al 30 giugno 2017, quando l'assessorato Agricoltura della regione Siciliana era in grado di rendicontare a Bruxelles 302,3 milioni di euro di spesa pubblica totale (182,4 milioni in conto Feasr) producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di 45,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018.


Basilicata e Puglia, testa a testa nella spesa pubblica

I dati Agea al 30 giugno 2017 parlavano di una Basilicata che, con 51 milioni di euro già liquidati, toccava il 7,50% di avanzamento della spesa. Nel mese di ottobre la spesa pubblica complessiva in Basilicata si è finalmente portata a 66,7 milioni e l’avanzamento ora tocca il 9,81% del budget, cosa che lascia il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 ancora al 7,30%. Entro quella data la Basilicata dovrà passare dalle parole ai fatti e spendere ben 49,6 milioni di euro, per evitare di perdere poco più di 30 milioni di euro sul Feasr.

La Puglia al 31 ottobre porta l'avanzamento della spesa all' 9,21% e riesce a contenere il rischio disimpegno automatico nell’ordine del 7,92. Ma l’arretrato da recuperare è piuttosto elevato. E pesa ancora il blocco degli investimenti provocato dalla Xylella protrattosi fino ad oggi.


Campania ancora in ritardo

La Regione Campania, con il secondo Psr d'Italia, forte di 1.836 milioni di euro, negli ultimi mesi ha emanato buona parte dei bandi necessari ad attivare 1.200 milioni di euro entro dicembre 2017 e la possibilità di spendere ingentissime risorse entro lo stesso termine è sempre più bassa, dati i tempi attesi di gestione degli avvisi e le numerose proroghe accordate ai beneficiari.
Al 31 ottobre 2017 la situazione sul fronte dell’avanzamento della spesa - appena il 5,61% dell'intero budget - è seccamente descritta dai numeri.

Su un Psr Campania 2014-2020 secondo d’Italia per budget dopo quello della Regione Siciliana - la spesa è stata fino ad ora di appena 103 milioni, che sul piano del rischio disimpegno imporrà una spesa pubblica totale da rendicontare a Bruxelles di 210,2 milioni di euro entro il 31 dicembre 2018, per evitare di perdere 127,2 milioni di fondi europei: l'11, 45% di quanto stanziato dal Feasr per la Campania.


Sardegna e Molise, spesa ai poli opposti

La Sardegna, con ben 233,9 milioni di euro di spesa pubblica rendicontata al 31 ottobre, ben il 17,88% di avanzamento della spesa, non ha problemi di performance. Ha infatti azzerato da tempo il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018.

Il Molise invece, su 210,4 milioni di euro di budget fino ad oggi ne ha spesi solo 19,6. E con un rischio disimpegno all'7,72% non è ancora chiaro se i bandi a calendario basteranno a centrare l’obiettivo del 31 dicembre 2018.

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