Al 30 settembre i dati sull’avanzamento della spesa dei Piani di sviluppo rurale regionali al Centro-Nord fotografano una situazione che non è sostanzialmente cambiata rispetto all'ultimo aggiornamento, con alcune regioni ed enti che corrono veloci e altri ancora pressoché fermi. Dieci solo le Regioni che rischiano al momento il disimpegno automatico relativamente alla quota Feasr.

La provincia autonoma di Bolzano continua a viaggiare spedita, con il 28,93% della spesa pubblica già liquidata, pari a 106 milioni di euro, di cui 45,6 di quota Feasr. Con il 25,85% delle risorse già investite c’è poi il Veneto, ovvero 306,2 milioni di euro di cui 131,9 in quota Feasr. Un po’ più giù si ritrovano appaiate la provincia di Trento e l’Umbria, rispettivamente con il 17,68% e il 17,62% della spesa già impegnata.

La provincia autonoma di Trento ha già liquidato 53,3 milioni, di cui 22,8 in quota Feasr, mentre l’Umbria 154,4 milioni, 66,4 dei quali relativi al Feasr. Queste sono le quattro regioni che al momento non presentano rischio di disimpegno automatico per la quota Feasr. Segue la Toscana, che ha erogato finora 132,4 milioni di euro, di cui 57 in quota Feasr, pari al 13,77% sul totale della spesa.

Lievemente inferiore la percentuale di spesa già rendicontata dell’Emilia Romagna, cresciuta in un mese al 12,53%, equivalente a 149 milioni di euro, di cui 63,8 relativi al Feasr. Al 10,71% c’è la Lombardia, con 123,9 milioni di euro già pagati, 53,1 di Feasr. Le Marche hanno invece erogato al momento 46 milioni di euro, di cui 19,8% in quota Feasr, pari all’8,56% sul totale degli impegni finanziari, mentre il Lazio, con l’8,18% della rendicontazione già effettuata, ha distribuito alla propria filiera agricola 63,8 milioni di euro, di cui 27,4 di quota Feasr.

Fa peggio il Piemonte, che nonostante abbia spesso 82,2 milioni di euro, di cui 35,3 di Feasr, ha attualmente certificato solo il 7,53% della propria spesa complessiva. La situazione si fa peggiore per l’Abruzzo, con solo il 5,79% della spesa già effettuata, pari a 25 milioni di euro, e la Valle d’Aosta, con il 5,76%, ovvero 7,9 milioni di euro rendicontati.

Le situazioni più critiche rimangono sempre quelle di Liguria e Friuli Venezia Giulia, dove permane una forte lentezza nello sblocco delle procedure, dei bandi e dei relativi pagamenti Psr. In Liguria la spesa liquidata fino a questo momento si attesta sugli 11 milioni di euro, di cui 4,7 di quota Feasr (3,52%), mentre il Friuli fanalino di coda presenta solo 5,9 milioni di spese effettuate, di cui 2,5 Feasr pari al 2,01%.

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