A renderlo noto è l'Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, che ha firmato l'accordo insieme alla Asl di Viterbo, ai Vigili del fuoco, all'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio e all'Ares 118, l'Azienda regionale per le emergenze sanitarie.
Tutti organismi, questi, che hanno maturato esperienze e competenze in caso di emergenze di natura ambientale, come gli incendi, i terremoti, le inondazioni e in ogni occasione di eventi meteorologici estremi.
Presenti anche Alessio D'Amato, responsabile della cabina di regia del Servizio sanitario regionale e il sottosegretario del ministero dell'Interno Gianpiero Bocci.
Il protocollo prevede una comunicazione appropriata ed efficace tra gli amministratori locali del Viterbese e tutti gli organi preposti alla tutela della salute e la disponibilità di una banca dati, in quanto essere in possesso delle corrette informazioni è un fattore determinante non solo per l'intervento in caso di emergenze in corso, ma anche per la loro prevenzione.
In questo accordo l'Izs Lazio e Toscana, rappresentato a Viterbo dal direttore generale Ugo Della Marta, porta la sua competenza ed esperienza nella gestione delle emergenze infettive veterinarie.
L'istituto infatti sin dalla sua nascita ha affrontato diverse situazioni come la Bse, comunemente nota come morbo della mucca pazza, l'epidemia di bluetongue, e l'influenza aviaria.
Ma la competenza dell'Izs Lazio e Toscana si è allargata anche ad emergenze ambientali, come ha dimostrato nel caso dell'inquinamento da beta-esaclorocicloesano nella Valle del Sacco, o nell'incendio dello stabilimento Eco X di Pomezia, così come nella gestione delle emergenze veterinarie dovute a calamità naturali, primo tra tutte il terremoto in Centro Italia.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Izs Lazio e Toscana