Il convegno, quest'anno alla decima edizione, è stato organizzato da Vinidea con la collaborazione dell'Oiv, del Mipaaf e della Regione Veneto che da più edizioni concedono il patrocinio morale. L'evento ha visto anche la partecipazione attiva di Assoenologi e il sostegno della Fondazione Edmund Mach.
Gianni Trioli, presidente di Vinidea, nei saluti di avvio della manifestazione ha chiarito i concetti che hanno ispirato il convegno fin dalla sua prima edizione: "Innovazione, intesa come l’applicazione su vasta scala di nuove tecnologie che migliorano significativamente la produzione di vino in una determinata regione, è sempre il frutto di una collaborazione tra i centri di ricerca, per la verifica scientifica dei fenomeni, le aziende fornitrici, indispensabili finanziatori e sviluppatori a scala reale delle tecnologie, e i tecnici all’avanguardia, che testano le novità e consentono di comprenderne le potenzialità e i limiti applicativi.
Dove manca uno dei tre attori, c’è forse prestigiosa ricerca, forse ottimo marketing, forse crescita d’immagine di un vino, ma non c’è vera innovazione. Inoltre, l’innovazione è oggi necessariamente da ricercare su scala internazionale: un tecnico non può più limitarsi a conoscere quello che accade nel suo territorio".
Enoforum da sempre coinvolge su scala globale i tre attori dell’innovazione; in questa edizione 52 gruppi di ricerca pubblici hanno contribuito ai contenuti, 30 aziende private hanno mostrato le innovazioni recentemente messe a disposizione della produzione e più di mille congressisti hanno partecipato attivamente avanzando suggerimenti o riportando le proprie esperienze ed esigenze.
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Fonte: Vinidea