E' alto il tasso di partecipazione delle imprese agricole ai primi quattro bandi emanati dalla Regione Campania sul Piano di sviluppo rurale 2014-2020.
Scaduti martedì 24 gennaio i termini per l'invio telematico delle domande di aiuto, i bandi hanno fatto registrare complessivamente 2274 domande. Sono pervenute, in particolare, 785 domande da Salerno, 744 da Benevento, 425 da Avellino, 256 da Caserta e 64 da Napoli.
E l'evento ha scatenato le reazioni di Coldiretti Campania e Cia Campania, da leggere tenendo conto della situazione di attesa che vi è nella Regione, rispetto alla prossima approvazione da parte della Commissione Ue delle richieste di modifica al Psr Campania inoltrate mediante procedura scritta.
 
Le tipologie in scadenza, per le quali c'è la proroga al prossimo 6 febbraio per la sola consegna della documentazione cartacea sono: 4.1.1. "Sostegno a investimenti nelle aziende agricole"; 4.1.2 "Investimenti per il ricambio generazionale nelle aziende agricole e l'inserimento di giovani agricoltori qualificati"; 6.1.1." Riconoscimento del premio per giovani agricoltori che per la prima volta si insediano come capo azienda agricola" e la 5.2.1 "Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici", quest'ultima dedicata alle aree colpite dall'alluvione di Benevento dell'ottobre 2015.
 
"Ci aspettavamo questa reazione e lo avevamo annunciato al presidente Vincenzo De Luca e al consigliere delegato Franco Alfieri. Dopo tre anni senza bandi e senza opportunità, le imprese agricole campane hanno risposto in gran numero, ma potendo contare su risorse limitate". Così Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania, commenta i dati sulle domande presentate per i primi bandi del Psr 2014-2020.
 
"Sapevamo - prosegue Masiello - che le risorse per l'insediamento dei giovani erano esigue, a fronte dei numeri crescenti di richiesta di capacità professionale. Pur apprezzando il lavoro che sta portando avanti Alfieri, avevamo chiesto alla Regione Campania di chiudere il prima possibile queste misure, nate con regole che abbiamo chiesto di cambiare, evitando proroghe.
La risposta delle imprese ora deve spingere tutti ad aprire una seria riflessione sulla grande partita che l'agricoltura vuole giocare in Campania come protagonista dello sviluppo economico e sociale. Dopo questo primo approccio, che possiamo definire sperimentale, occorre riprogrammare e avviare tutte le misure che hanno effetti utili sul mercato".

 
"Si tratta di un ottimo risultato - sottolinea Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale Cia - viste le difficoltà strutturali dei bandi. Difficoltà che abbiamo sin dall'inizio denunciato e che, anche grazie alla significativa collaborazione del delegato all'Agricoltura della Regione Campania Alfieri, la Regione sta provvedendo a risolvere in direzione della semplificazione per le tante imprese interessate a queste misure di sostegno".
 

In vista dei prossimi bandi rimane ferma la richiesta da parte di Cia Campania di modifiche sostanziali nel segno dell'integrazione dei fondi europei, dell'attivazione di sottoprogrammi tematici e di una maggiore premialità per le produzioni tipiche.