Il mercato brasiliano del vino ha grandi potenzialità. Nonostante il volume di consumo dei brasiliani si attesti a 2 litri per capita annui, dato fornito dall’Istituto brasiliano di vini (Ibravin), lo stesso ente considera il Paese un mercato enorme e appetibile per i produttori nazionali e stranieri.
L’azienda vinicola argentina Luigi Bosca, considera il Paese il suo principale consumatore straniero, puntando sul rafforzamento delle relazioni commerciali in Brasile con visite periodiche ai clienti.

Esportiamo i nostri vini in 47 Paesi e il Brasile è il numero uno tra di loro – sottolinea Claudio Mendonza, ambassador della Luigi Boscavediamo una grade evoluzione in questo mercato da parte del pubblico amante del vino e della qualità dei ristoranti, dei negozi nonché dei professionisti specializzati. C’è una grande mercato per i prodotti esteri, che attira etichette di tutto il mondo”.

Secondo l’Unione brasiliana di viticoltura (Uvibra), a gennaio 2016 il Brasile ha importato 4,7 milioni di litri di vini pregiati. A detenere la maggior quota di mercato è il Cile, con il 56,9% del totale, il che corrisponde a 2,7 milioni di litri. Segue l’Italia molto più distante con l’11,7%, poi l’Argentina con il 10,6%, il Portogallo (9,9%) e la Francia (4,8%).

Gli agricoltori di tutto il mondo desiderano venire qui – sottolinea Flavio Morais, manager dell’enoteca Decanter il Cile è il nostro principale fornitore principale, però l’Argentina sta diminuendo questa distanza. I nostri vicini più prossimi offrono caratteristiche che soddisfano di più il palato brasiliano. Inoltre, esistono questioni tributarie, logistiche ed ulteriori facilitazioni a favore dell’Argentina nel confronto con il Cile”.

Nel 2011 il consumo pro capite di vini pregiati ha avuto un salto, quasi raddoppiandosi, mentre i vini ordinari sono aumentati del 37%. Tra il 2012 e il 2015 il consumo di vini ordinari è aumentato del 23%, mentre il consumo di vini pregiati del 71%.