L’intesa quadro tra presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale, ministero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, prevede che mille giovani possano lavorare in progetti di agricoltura sociale svolgendo attività come:
- Inserimento lavorativo di persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi psichiatrici, dipendenze da alcool o droghe, detenzione, ecc.) in aziende agricole o cooperative sociali agricole.
- Formazione, soprattutto con forme come la borsa lavoro e il tirocinio, per soggetti a bassa contrattualità, finalizzate anche all’inserimento lavorativo.
- Offerta di attività di co-terapia, in collaborazione con i servizi socio-sanitari, per persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico-fisico, problemi psichiatrici, anziani).
- Offerta di servizi alla popolazione: bambini (agri-nidi, attività ricreative, campi scuola, centri estivi), anziani (attività per il tempo libero, orto sociale, fornitura di pasti, assistenza).
“Abbiamo inserito un altro tassello importante in ambiti fondamentali per la crescita dei nostri giovani” ha precisato il sottosegretario Bobba commentando l’accordo siglato.
“La cultura dell’ambiente, dell’alimentazione ed anche dell’agricoltura sono infatti tematiche attualissime e rappresentano uno sbocco economico e occupazionale per il nostro Paese, che potranno arricchire ancora di più il percorso dei ragazzi del servizio civile. Se poi si pensa che è di questi giorni l’approvazione da parte del Senato della legge delega di riforma del terzo settore, in cui il Servizio civile nazionale diventa universale, ovvero accessibile a tutti, questo accordo ha un ruolo chiave”.
“Infatti la firma del protocollo consentirà a ulteriori mille giovani di poter svolgere il Servizio civile nazionale - conclude Bobba - rendendo sempre più concreto l’impegno del Governo ad offrire tale opportunità ad un numero sempre crescente di giovani”.
Dati
In Italia sono oltre mille le esperienze di agricoltura sociale, con oltre 390 cooperative sociali che danno lavoro a 4mila occupati e sviluppano più di 200 milioni di euro di fatturato.
Esempi
In tutta la penisola si trovano esempi di valore come quello della Cascina biblioteca di Milano, dove si lavora sull’inclusione dei disabili anche attraverso l’ippoterapia, insieme a diverse attività di formazione per bambini, dai campi estivi all’agri-nido.
Nel Lazio una delle attività con più storia è quella dell’Agricoltura Capodarco di Grottaferrata, vicino Roma, che lavora dal 1978 su trenta ettari di terreno. Tra i numerosi progetti portati avanti c’è “Vivaio”, un laboratorio sociale per persone con disabilità psichica che esercitano principalmente attività florovivaistiche in serra, a contatto con piante e natura come terapia.
In Campania, invece, opera la fattoria sociale “Fuori di zucca”, cha ha riconvertito gli spazi dell’ex Ospedale psichiatrico di Aversa (Ce), trasformandolo in un’azienda biologica multifunzionale che occupa persone svantaggiate e sviluppa attività didattiche nel territorio.
Focus legge agricoltura sociale
Tra le principali novità introdotte con la legge sull’agricoltura sociale approvata nell’agosto 2015:
- l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;
- prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l'uso di risorse materiali e immateriali dell'agricoltura;
- prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante;
- iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche;
- le Regioni, nell'ambito dei Piani di sviluppo rurale, possono promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell'agricoltura sociale;
- le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale;
- i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche;
- gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli;
- gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata;
- istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf. E' chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali
Autore: G R