“Per raggiungere questo risultato è necessario che tutti gli attori agiscano in una logica di rete – ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – la stessa che la nostra fiera ha costruito negli anni a servizio del business internazionale e cha ha portato il Governo italiano a riconoscere in Vinitaly una piattaforma b2b strategica per il comparto vinicolo nazionale, attraverso il suo inserimento nel Piano di promozione straordinaria del made in Italy”.
“Per il 2016 Veronafiere ha investito 8 milioni di euro per aumentare il già alto tasso di internazionalità di Vinitaly – ha poi spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – quest’anno avremo mille buyer selezionati in più dall’estero, grazie al potenziamento dell’incoming, in particolare da Paesi target. Un’attività che ci vede collaborare attraverso azioni congiunte con i ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico, e con l’Ice Agenzia. Sarà un’edizione di Vinitaly 3.0 anche grazie all’attività che farà il Mipaaf e che prevede la presenza anche di Jack Ma di Alibaba”.
“Dobbiamo riconoscere che questa esperienza è stata straordinaria per tutta l’Italia - ha poi ricordato il ministro Maurizio Martina – Vinitaly è la piazza di riferimento per raccontare la potenza dell’esperienza vitivinicola italiana. Noi ora celebriamo questi cinquant’anni non solo guardando al passato di questa bella storia, ma anche pensando al futuro. C’è una grande sfida, come coniugare la nostra eccellenza enologica con la grande frontiera del digitale, e su quest’asse vogliamo contribuire a fornire degli strumenti nuovi ai giovani delle nostre imprese vitivinicole per essere sempre più presenti nel mondo”.
“Il traguarda delle cinquanta edizione offre l’occasione per rilanciare verso un orizzonte di sistema – ha poi ricordato il presidente dell’Uiv Domenico Zonin – dal ministero alla Regioni, ai quali sollecitiamo l’approvazione rapida del nuovo decreto dell’Ocm promozione, in grado di supportare con efficacia le aziende nelle loro azioni promozionali nei Paesi terzi e di sostenere così il nostro export. Vinitaly rappresenta un punto di riferimento sui temi della promozione e dell’internazionalizzazione. L’Uiv, in questo contesto, vuole essere un protagonista con due progetti di integrazione, l’Osservatorio del Vino per le analisi di mercato e di filiera, e Univir 2020, per la ricerca e l’innovazione in vitivinicoltura”.
"Vinitaly – ha commentato Sandro Boscaini, presidente di Federvini – oggi è accreditato a livello internazionale come strumento e supporto della produzione e dell’alta qualità del vino in Italia e nel mondo. Al tempo stesso è riuscito a crescere grazie all’importanza e all’impegno del settore nel suo insieme in un’ottica sinergica di grande armonia. Per questo il modello Vinitaly va ancora alimentato e può essere il giusto canale per mostrare in tutti i mercati la forza della nostra produzione, l’immagine di alta qualità, la sinergia del vino, dei distillati, degli altri derivati e dei prodotti collaterali, in una parola di un made in Italy vincente”.
“Il presidio e l’esplorazione di mercati esteri è sempre più vitale per il nostro vino – ha ribadito Stevie Kim, managing director di Vinitaly International – negli anni abbiamo fatto da ponte tra il nostro Paese e il resto del mondo, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra i produttori di vino italiano e i rappresentanti dei principali mercati, in particolare Cina, Usa e Russia. Alle tappe di Vinitaly International abbiamo affiancato sul territorio nazionale Wine2Wine, pensato come piattaforma di incontro e formazione per i diversi operatori della filiera, e VinitalyWineClub per l’e-commerce. Tre iniziative diverse, ma perfettamente integrate e complementari al ruolo di supporto alle aziende di Vinitaly nella promozione globale del prodotto vitivinicolo".