I titoli della Pac
“Nella nuova Pac l’assegnazione dei titoli legati al pagamento di base, ovvero il 58% dell’intero aiuto vedrà una sorta di regionalizzazione, con una convergenza che porti gradualmente a un sostegno uguale per tutti – ha esordito Frascarelli – fino a una media nazionale di 350 euro per ettaro. Per il pagamento di base il calcolo viene stabilito con il modello irlandese. Per quanto riguarda i titoli, la prima e prossima scadenza è il 1° aprile 2016, in cui entro quella data Agea dovrà aver fissato definitivamente i titoli, mentre c’è tempo fino al 30 giugno per il pagamento del saldo. Questi titoli si possono succedere, fondere e trasferire temporaneamente o definitivamente a un altro soggetto, all’interno di un contratto d’affitto o di vendita”.
“In ambito contrattuale il terreno e i titoli si sono possono anche dividere – ha continuato Frascarelli – facendo in questo modo due contratti, prima solo il trasferimento del terreno e poi anche i titoli, ma in questo caso bisogna pagare due volte l’imposta fissa per la registrazione del contratto”.
Il professore di economia e politica agraria si è poi soffermato sulla definizione di agricoltore attivo, necessario per poter accedere ai contributi della Pac.
“Bisogna soddisfare almeno una condizione tra quelle previste per risultare agricoltore attivo, fra cui quella di essere detentore di partita Iva aperta prima del 1° agosto 2014. Ci sono stati molti casi di aperture di partite iva repentine negli ultimi mesi per poter accedere al contributo, cercando di inserire l’apertura retroattiva, ma l’azione è inefficace”.
Imu e Irap agricole
L’esperto fiscalista Gian Paolo Tosoni ha invece parlato delle legge di stabilità, al vaglio ora del Senato per l’approvazione definitiva dopo l’ok della Camera. “Bisogna ammettere che questa legge finanziaria è favorevole all’agricoltura. In un contesto in cui le produzioni agricole, a parte il vino, non sono caratterizzate da adeguata remunerazione a causa di prezzi scarsi. Sono infatti azzerate sia l’Imu che l’Irap agricole, e questa è una politica fortemente espansiva. In questo modo lo Stato, nel dare-avere con l’agricoltura, è sotto di 600-700 milioni: in generale diffido molto delle troppe agevolazioni, però chiaramente al momento ci teniamo questo nuovo pacchetto di norme, molto favorevoli per gli imprenditori agricoli. L’abolizione dell’Imu agricola vuole così offuscare il brutto pasticcio del 2014 per i terreni agricoli in montagna”.
Altre novità fiscali
“A livello fiscale si continuerà ad applicare l’imponibile Irap, mentre per l’acquisto di terreni l’imposta di registro sarà dal 1° gennaio 2016 al 15%. Ancora invece da definire il regime di esenzione per la contabilità aziendale: finora sotto i 7000 euro di fatturato questa fascia di aziende agricole era esentata, mentre con la nuova legge di stabilità potrebbe scattare anche per queste aziende l’obbligo della contabilità. A questo si aggiunge, ed è già certo, l’obbligo anche per la fascia sotto i 7000 euro, di mantenere un elenco clienti-fornitori”.