Sta tornando in equilibrio il mercato nazionale dei bovini, dopo lo shock causato dal crollo dei consumi delle scorse settimane, specialmente grazie al recupero delle quotazioni per i vitelloni delle razze autoctone. A rilevarlo è l'Overview dell'Ismea sui mercati agroalimentari di questa settimana, che ha focalizzato la propria attenzione sulla Francia, dove dopo l'emergenza blue tongue, ora si stanno registrando volumi di scambio più regolari e prezzi in graduale assestamento.

Rimane debole il comparto suino, con prezzi che mostrano una direzione ancora ribassita sia per i suinetti da ristallo che per i capi da macello, influenzati anche da un'offerta estera pressante. La previsione di una flessione dei prezzi per alcuni tagli industriali sta influenzando le aspettative anche sul circuito del vivo, riducendo le possibilità di una ripresa delle quotazioni.

Ribassi anche sul mercato degli avicoli, anche nella prospettiva di breve termine. Male anche il mercato delle uova, così come diffusi cedimenti sono presenti nelle quotazioni  dei conigli. Sembra invece in netto ritardo la campagna di commercializzazione degli ovicaprini, in un mercato ancora debole ma in progressivo miglioramento nella previsione a breve. Per quanto riguarda il settore lattiero-caseario, i formaggi grana stanno recuperando alcune posizioni, grazie principalmente all'export verso il mercato Usa, dal momento che i consumi interni confermano un andamento stagnante.

Nel settore ortofrutticolo crescono i prezzi degli ortaggi in serra, dopo il repentino abbassamento delle temperature; nessun movimento di rilievo invece sui prezzi di mele e pere, mentre l'eccesso di offerta, con una discreta interferenza anche del prodotto cileno, sta influenzando negativamente la campagna di commercializzazione del kiwi.

Stabili le quotazioni per le ultime partite di uva da tavola, soprattutto per le provenienze metapontine. Tra i cereali non emergono novità di rilievo sul circuito dei frumenti, mentre mais e semi di soia riflettono, nei ribassi di questi giorni, le dinamiche in atto sui mercati internazionali. Non migliorano le aspettative per le quotazioni dei vini, mentre rimangono orientati al ribasso i prezzi degli oli di oliva, sia extravergini che raffinati.