L'Italia sorpassa la Francia, diventando il primo produttore mondiale di vino con un quantitativo di produzione stimato a 48,8 milioni di ettolitri.
A dirlo sono i dati della Commissione Europea, che registra in Francia un calo dell'1% dei raccolti, con una produzione stimata ferma al 46,6 milioni di ettolitri. Più staccata al terzo posto la Spagna, con 36,5 milioni di ettolitri stimati, in calo del 5%.

Il primato italiano è stato sostenuto da condizioni climatiche favorevoli – sottolinea nel commento ai dati la Coldiretti Queste hanno garantito un'ottima maturazione delle uve, tanto che in diversi territori si parla di un'annata storica per quantità e qualità. A differenza in Francia, particolamente rilevante, è risultato il calo in alcune zone come Beaujolais (-25%) e la Bourgogne (-11%) a causa del caldo eccessivo. In Italia si produce oltre un quarto del vino europeo, che quest'anno dovrebbe raggiungere i 163,8 milioni di ettolitri, in leggera crescita rispetto all'anno scorso”.

La produzione made in Italy – precisa Coldiretti - dovrebbe essere destinata per oltre il 45% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), mentre per oltre quasi il 30% 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante a vini da tavola”.
Con una vendemmia così positiva ne trae certamente beneficio l'export, che secondo l'Istat, nei primi 5 mesi del 2015, ha registrato in valore una crescita del 6%.

Paolo De Castro, ex presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, parla di risultato eccezionale, che “premia il lavoro dei nostri produttori e contribuisce ad accrescere il successo internazionale del vino italiano”.
Le condizioni climatiche hanno reso possibile una crescita della produzione del 13% - ricorda l'ex ministro dell'Agricoltura – Un incremento importante che ci ha permesso di superare la Francia. Questo successo deve però essere valorizzato al meglio, perché se è vero che il settore vitivinicolo guida il nostro export agroalimentare, sotto il profilo della commercializzazione e della valorizzazione c'è ancora molto da fare. Basti pensare che proprio i vini francesi hanno un prezzo medio di esportazione doppio rispetto a quelli italiani”.

De Castro si sofferma poi sull'Ocm unica. “Il Parlamento Europeo ha profondamente innovato il tema della promozione per il settore, mettendo a disposizione importanti risorse, circa 100 milioni di euro per l'Italia su un totale di 500 all'anno a livello comunitario, da investire sia sui mercati terzi che all'interno del mercato Ue per la promozione dei vini”.