Lo dice un recente rapporto Istat che, analizzando la struttura delle aziende agricole italiane, ha registrato una sensibile crescita della multifunzionalità nel settore agricole. Il censimento, relativo al 2013, ha annotato 113mila imprese agricole italiane definite multifunzionali, in crescita del 48% rispetto al censimento 2010.
Fra le attività più intraprese c'è il settore delle energie rinnovabili, con 21500 imprese coinvolte, una crescita del 600% rispetto alle 3500 rilevate nel 2010. Nel triennio 2010-2013 è inoltre aumentata fortemente la componente di aziende che hanno deciso di puntare sulla trasformazione e sulla lavorazione delle materie prime aziendali, crescendo fino a quota 41mila unità e raddoppiando cosi nei tre anni.
Buon trend anche per l'agriturismo, con 23mila strutture attrezzate, e un aumento del 16% rispetto al dato del 2010. Lievissima crescita (+0,2%) per le imprese che offrono servizi di contoterzismo. I motivi di questa “espansione” di attività deriva da una serie di fattori. In primis la leva fiscale, grazie all'equiparazione del reddito delle attività connesse al reddito agrario e al sistema di aliquote agevolato, ha certamente rappresentato un incentivo in più per rivedere il proprio business plan aziendale, puntando anche su altre attività per recuperare anche valore aggiunto.
In secondo luogo la Pac e in particolare il secondo pilastro costituiscono risorse importanti per politiche strutturali e dello sviluppo rurale. Per quanto riguarda le energie rinnovabili, è necessario fare un discorso a parte, in quanto questo segmento particolare ha goduto di importanti incentivi, che hanno portato i grandi investitori a creare rendite di posizione ed effetti collaterali a danno dell'agricoltura stessa.
Sostanzialmente, dai dati emerge che sono proprio le aziende multifunzionali a presentare, grazie alla loro maggiore produttività e redditività, il conto economico con valori unitari sensibilmente più elevati. Analizzando più approfonditamente il campione di aziende preso in considerazione dall'Istat, si evince che le aziende con attività connesse hanno accresciuto il proprio giro d'affari, raddoppiando i risultati rispetto alle imprese ferme al modello tradizionale di attività agricola.
Già questo risultato incentiva certamente le aziende agricole italiane a puntare su attività connesse, agganciando questa opportunità alla possibilità di ottenere finanziamenti all'interno del quadro dei nuovi finanziamenti del Piano di sviluppo rurale.