Il Mater-Bi è un’ampia famiglia di materiali biodegradabili e compostabili, prodotti da Novamont, utilizzando amidi da diverse colture (mais, altri cereali, patata) e oli vegetali. A contatto con l’acqua e in presenza di microrganismi in condizioni aerobiche, il Mater-Bi viene completamente biodegradato, trasformato in acqua e anidride carbonica e lavorato nel terreno.
Lo scorso anno, il Cra-Cat ha effettuato con successo un primo saggio per la produzione di fragole (varietà Candonga e Sabrina), senza residui di agrofarmaci, in una delle aziende agricole socie della Cooperativa Sole (la Pezone), seguendone le pratiche colturali per concimazione, irrigazione e difesa fitosanitaria.
Con il telo Mater-Bi, rispetto a quello comune, non solo si è avuta una maggiore produzione di fragole (+20%), ma l’aspetto del prodotto è risultato assolutamente migliore. Infine, a quasi parità di costo tra i due diversi teli, quello Mater-Bi è stato compensato da maggior rendimento e da assenza di spese di rimozione.
Un materiale rivoluzionario, dunque, in agricoltura se si pensa che la domanda mondiale di plastica per usi agricoli, secondo uno studio Cra-Cat, è stimata pari a 2,8 milioni di tonnellate e i teli per pacciamatura rappresentano il 45% del valore totale (dati Reynolds 2009). Il segmento di mercato, secondo il Centro di ricerca è tuttora in espansione, in particolare per la tendenza all’ampliamento della stagione colturale e all’incremento delle rese.
"Prevediamo – dice Pietro Ciardiello, direttore di Sole – di proseguire la sperimentazione non solo sulle fragole ma anche su angurie, meloni, insalate e cavolo rapa. Come cooperativa agricola – continua Ciardiello - dobbiamo moltissimo alla terra e sentiamo l’obbligo di restituirle quanto ci ha dato, oltre che di continuare a far crescere i nostri soci. Abbiamo iniziato venti anni fa – conclude Ciardiello – con la lotta integrata e oggi tutti i nostri soci la adottano. Tanto è forte per noi l’impegno per la cura dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento che abbiamo assunto due nuovi agronomi che lavoreranno solo su questi aspetti della nostra attività complessiva. Vogliamo ritornare ad operare con il buon senso dei nostri padri e ridare bellezza al nostro territorio. Il nostro obiettivo è quello di avere tutte le aziende dei nostri soci certificate".
Antonio Di Gennaro ha sottolineato come nel sistema territoriale casertano la campagna sia predominante. Ci sono, infatti, 38.000 aziende agricole che sono il motore dell’agricoltura regionale, con realtà produttive ad alta intensità tecnologica. "L’unico territorio curato – dice Di Gennaro – è quello agricolo e, per questo, necessita un nuovo patto tra città e campagna con adeguati progetti di sviluppo per l’agricoltura, che qui ha tra i suoli più fertili della regione. L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Daniela Nugnes, ha tenuto a sottolineare come la misura 124 del Psr Campania, che è quella utilizzata per il progetto PaBiOrFru, abbia avuto molto successo per azioni rivolte alla sostenibilità ambientale. La Cooperativa Sole – ha detto – è un fiore all’occhiello del nostro territorio e lo ha dimostrato soprattutto nei momenti difficili che hanno travolto la nostra provincia. Fare buona impresa – ha proseguito Nugnes – significa anche adottare pratiche di trasparenza e di legalità, ovvero di giustizia sociale che si traduce nel rispetto del lavoro, dei contratti, delle persone. Siamo in prima linea – ha concluso l’assessore – anche a livello nazionale per arrivare presto all’approvazione della legge per la difesa del suolo".
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Fonte: Cooperativa Sole